Autore: Dott.ssa Ada Moscarella

vedi Blog dell’Autore http://www.ampsico.it/index.php/sulla-vita-di-coppia/263-quando-nasce-un-amore-e-quando-serve-una-terapia-di-coppia

 

Si tengano alla larga i romantici da questo articolo. Perché quando si scrive cercando di “spiegare” l’amore è inevitabile finire ad inaridirne la poesia.

L’amore è un sentimento che ci sconvolge la vita, in modi inaspettati e sorprendenti. L’amore è il sentimento che ci fa scoprire cose su noi stessi che mai avremmo sospettato: provare a spiegarne la natura dal punto di vista psicologico rischia di far apparire tutto meccanico…ma qualcuno dovrà pur farlo…  [è uno sporco mestiere il mio! 😀 ].

Così ecco un articolo sull’amore e sulle coppie, in piena sintonia con il periodo di San Valentino. In questi giorni i sentimenti sono spesso opposti: ci sono gli irriducibili romantici, da fiori e pizza a forma di cuore, e poi ci sono i cinici che hanno smesso di credere (o hanno paura di credere…) all’amore così sdolcinato.

Ma come guarda all’amore uno psicologo?

Personalmente quello che mi interessa di più di una coppia è la STORIA.

La storia del loro amore, ovviamente, ma anche le storie “sull’amore” che ciascuno dei due partner porta dentro sé.

Luigi Cancrini definiva la coppia come un animale a quattro zampe: su due zampe ci sono i due partner come persone; sulle altre due zampe ci sono i loro reciproci modelli di coppia e le loro aspettative.

Messe così, mi pare che le cose si facciano un po’ meno romantiche e inizino a farsi un po’ più complicate…

Ma come nasce questo animale a 4 zampe? Su quali basi avviene la scelta del partner?

E’ questo un processo fortemente legato alla storia individuale e familiare di ciascuno e che può seguire due strade: quella della SOMIGLIANZA (scelta complementare) o quella della DIFFERENZA (scelta per contrasto) dai propri modelli genitoriali.

Il tranello è che l’innamoramento, inteso come processo che, dopo il corteggiamento, porta alla formazione della coppia, è fatto essenzialmente di IDEALIZZAZIONE di sé e ancor di più dell’altro: come una sorta di incastro magico, l’altro vede nel partner tutto ciò che ha sempre desiderato e contemporaneamente tende a comportarsi in modo da confermare questa idea.

In questa fase ciascun partner vede nell’altro l’unico capace di soddisfare le proprie esigenze e le proprie aspettative più profonde.

Si sottoscrive un primo “contratto” di coppia, che è fatto sostanzialmente come un iceberg: in superficie agiscono i meccanismi tesi all’unione e al contenimento, nella parte sommersa si agitano, inconsapevoli, le attese di ciascuno nei confronti dell’altro.

Bowen, con raro cinismo (ma ti avevo avvertito! 😀 ) si riferisce a questo primo contratto come CONTRATTO FRAUDOLENTO, in quanto caratterizzato dall’ILLUSIONE che ciascun partner coltiva sul fatto che l’altro saprà realizzare i suoi bisogni consapevoli e soprattutto inconsapevoli.

Per molte coppie, anche di vecchia data, che chiedono l’aiuto di uno psicologo, spesso il nucleo problematico ha a che fare proprio con questa fase della vita della coppia: per questa ragione dell’amore mi interessa soprattutto la storia.

Nel corso del suo percorso la coppia, e ciascun partner che la compone, arriverà, inevitabilmente e spesso in tempi diversi per ciascuno, a fare i conti con la parte sommersa dell’iceberg.

Si deve perciò RINEGOZIARE il contratto, per passare da quello fraudolento a un secondo contratto, definito FUNZIONALE, dove si riesce a guardare l’altro nella sua “realtà”: ovvero non più come un “salvatore”, ma come persona definita da sue caratteristiche, pregi, difetti, esigenze.

Sulla possibilità di superare senza troppi danni questa rinegoziazione giocano un ruolo fondamentale i MODELLI DI ATTACCAMENTO, ossia la modalità di relazione che maturiamo nelle nostre prime relazioni infantili significative: ecco che entrano chiaramente in gioco nella relazione di ciascun partner la relazione avuta con i propri genitori. In particolare ad avere un ruolo fondamentale in questa fase è la capacità di tollerare le frustrazioni e l’abbandono: saranno queste due le basi per un contratto funzionale capace di coniugare il bisogno di intimità e calore all’interno di una coppia con il bisogno di autonomia e crescita individuale.

E uno psicologo cosa può fare per una coppia?

Le coppie in difficoltà hanno in genere due fantasie quando vengono dallo psicologo: o credono che il suo scopo primario sarà rimetterla insieme (se è buono) o sono convinti che agirà per farli separare (se è crudele). In realtà quando una coppia decide di mettersi in gioco insieme allo psicologo, l’esito della storia d’amore è quasi un incidente, molto del lavoro ha a che fare con l’iceberg, e soprattutto con la sua parte sommersa.

Un terzo, lo psicologo, capace di muoversi con “equi-vicinanza” ora nei panni dell’uno, ora in quelli dell’altro, aiuta a mettere in evidenza in maniera più consapevole tutte le dinamiche e i desideri che si muovono automaticamente dentro la relazione della coppia. Che poi ci si lasci o si decida di restare insieme, non è “interessante” dal punto di vista del professionista. Conta molto di più che ciascuno possa vivere e affrontare le eventuali conseguenze della relazione conoscendo tutte le carte in tavola.