Autore: Dott.ssa Sara De Maria

vedi Blog dell’Autore http://www.sarademaria.it/che-cose-unemozione-ce-lo-dice-goleman/

 

Daniel Goleman dalla fine degli anni ’90 pubblica libri fruibili al grande pubbilico che desidera “crescere”, emotivamente, affettivamente, professionalmente, spiritualmente….insomma per tutti coloro che sono alla ricerca di stimoli per fare un salto in una direzione più promettente.

In quest’ultimo periodo ho ripreso in mano “Intelligenza emotiva” che si prefigge di dare una risposta agli strani ma diffusi casi di primo a scuola, ultimo nella vita, ma soprattutto aiuta a conoscere la complessità dell’intelligenza emotiva a perfezionarla e ad insegnarla ai bambini.
Affinare l”intelligenza emotiva consente di governare meglio le proprie emozioni e guidarle verso direzioni efficaci; spinge alla ricerca di benefici duraturi piuttosto che  al soddisfacimento degli appetiti più immediati.

Lo spunto che ho piacere di condividere in questo articolo arriva dall’appendice A  in cui Goleman fa un breve excursus sulla distinzione tra emozioni primarie, i sentimenti e i toni dell’umore.

Quindi Goleman scrive : “Io riferisco il termine emozione a un sentimento e ai pensieri, alle condizioni psicologiche e biologiche che lo contraddistinguono, nonchè ad una serie di propensioni ad agire. Vi sono centinaia di emozioni con tutte le loro mescolanze, variazioni, mutazioni e sfumature. In effetti le parole di cui disponiamo sono insufficienti a significare ogni sottile variazione emotiva”.

In seguito riporta le emozioni che sono state deputate essere primarie e dalle quali deriverebbero tutte le altre:
Collera-Tristezza-Paura-Gioia-Amore-Sorpresa-Disgusto-Vergogna.
Da questa Top 8 delle emozioni però l’autore dissente  (ed io sono d’accordo) perchè la gelosia come emozione mista di paura, tristezza e collera oppure tutte le virtù come la speranza, la fede, il coraggio, il perdono, la certezza e l’equanimità o ancora i vizi quali il dubbio, il compiacimento, la pigrizia, il torpore e la noia a quali sottocategorie appartengono?

Insomma il dibattito è ancora completamente aperto e non esistono ancora risposte chiare a riguardo.
Ma sarà poi così necessario classificare tutto in modo netto, mi domando io?

A favore della classificazione delle emozioni primarie, per ora ridotta ufficialmente a quattro unità, (paura, collera, gioia, tristezza) c’è un fatto non trascurabile: le espressioni facciali che le rappresentano sono riconosciute da tutte le culture del mondo compresi i popoli analfabeti come per esempio i Fore della Nuova Guinea che non possono avere subito influenze da altre culture.
A questo punto, non possiamo non citare Darwin che è stato il primo ad ipotizzare che le espressioni facciali delle emozioni, sono una prova che le forze evolutive hanno impresso questi segnali nel nostro sistema nervoso centrale.

Per concludere Goleman cita gli umori o stati d’animo come derivazioni delle emozioni che sono più attenuati e durevoli e poi ancora i temperamenti, ovvero la propensione ad evocare una certa emozione o umore che rende le persone malinconiche, timide o allegre;  e poi ancora i  disturbi delle emozioni come la depressione clinica o l’ansia persistente nei quali ci si può sentire intrappolati e in stato alterato costante.

Concludendo: che ci piacciano o no le classifiche o che le riteniamo utili nel quotidiano o meno, questo libro vale la pena di leggero almeno per poter dire di aver lavorato sulla nostra Intelligenza Emotiva.