I vaccini, perché?

I vaccini, perché?

Venerdì 21/04/2017, la Repubblica e la Nazione hanno pubblicato un articolo in relazione alla nuova legge sui vaccini. Sulla questione è intervenuto il dottor Antonio Panti, presidente dell’Ordine dei medici della Toscana, questo ha una sua ovvietà. Quello che mi è risuonato come cosa molto strana è stato l’inserimento in questo argomento del presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana. Utilizzo le parole, così riportate dalla stampa, del presidente dell’Ordine degli psicologi: Le preoccupazioni dei genitori che non fanno vaccinare i propri figli sono frutto di paure non fondate scientificamente………. Senza vaccinazioni…. Davvero si crea un allarme per la diffusione di malattie che grazie alla ricerca e alla scienza sono state debellate… Che significato ha l’intervento prescrittivo del nostro presidente? Attingendo ai miei ricordi mi balenano i concetti di libertà ed assunzione di responsabilità, questo dovrebbe essere la nostra pietra miliare come psicologi e psicoterapeuti. Gentile presidente, vogliamo lasciare la libertà al genitore di decidere sulle vaccinazioni da propinare al proprio figlio? Chi siamo noi per prescrivere, non ci compete.

Anche il nostro intervento auspicabile, sempre come riportato dalla stampa, sia nel convincimento delle masse e sia nel convincere i consiglieri regionali che si oppongono alla nuova legge, mi risuona come un atto deleterio nei nostri confronti come professionisti, mi suona come psicologia eguale a manipolatori delle masse e della persona.

Giuseppe Latte

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Gli sbarchi continuano

Gli sbarchi continuano

 

se dice che ner monno

c’è miseria fame e malatie

pe questo la gente scappa

se ne viene quà

spennemo tanti sordi

tutti l’anni

more lo stesso tanta gente

ma nun femo gniente

me domando

perché tutti li sordi

che spennemo quà

nun l’utilizzamo pe costruì

qualcosa là

co tutti li mijardi che bruciamo

se potrebbero creà tante opportunità

ma nun lo famo

pur continuanno a chiederme er perché

nun me raccapezzo

allora m’azzittisco

m’evito de pensà

è quello che vonno

lasciamocelo fà

Giuseppe Latte

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Camminare per la strada

Camminare per la strada

Spesso me sento addosso

er peso

de tutto quello che vedo

pe la strada

vorrei scrollarmelo de dosso

ma nun ce riesco

allora cammino co sto peso

che nun fa altro che affatica

la camminata

me piacerebbe tanto andare pe la strada

sentendomi leggero

vedè che tutti li cristiani so felici

ma poi me dico che è na baggianata

se loro so contenti d’esse tristi

allora lasciamocelo fà

che so contenti

Giuseppe Latte

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Borse al rialzo

Borse al rialzo

 

l’artro giorno  ho sentito dal TG

che la borsa de Milano

c’iavuto 4% de rialzo

ce lo dicevano per esse più contenti

ma io de cosa devo esse più contento

me danno più sordi sul conto corrente

no

me costan meno gli interessi dei debiti che c’ho

no

è diminuito er prezzo der pane e de la carne

no

è diminuito er prezzo de la benzina

no

allora a me che cambia

perché devo esse contento de sta notizia

comprendo

probabirmente devo esse contento

perché li capoccioni cian guadagnato

un pochino de miljardi

e se loro so contenti

pure io lo devo esse

Giuseppe Latte

 

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La politica italiana

La politica italiana

se dice che la classe politica italiana

se sente un pò confusa

me sembra de vedè dei regazzini

che giocano al tiro de la fune

me ricordo che quanno noi eravam bambini

ce giocavamo, lo facevamo gratis

nessuno ce pagava pe giocà

questi invece giocano e vengono pagati

urlano e sbraitano

pe fà vedè alla gente

chi de loro è più forte

chi più tira

noi come allocchi guardiamo

ascoltando pure le minchiate

nun femo gniente

loro continuano a giocà

una cosa però la sappiamo fà

ce rivolgiamo tutti al padreterno

co la speranza

che scenda giù dall’alto

cor cortello

così taja la fune

e a smetton de giocà

Giuseppe Latte

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