Dott.ssa Virginia Salles

Nata a Bahia, Brasile ha studiato psicologia a Roma, deve vive e lavora. Psicoterapeuta individuale e di gruppo, di formazione junghiana è specializzata in psicologia transpersonale e respirazione olotropica con Stanislav Grof. E’ autrice del libro Agua scura edito da Di Renzo Editore, 2005, e “Mondi invisibili. Frontiere della piscologia Transpersonale” (Alpes Italia s.r.l., 2013) e di numerosi articoli sulla psicologia analitica e transpersonale.

Riferimenti:

Sito Internet: www.virginiasalles.it

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Dott.ssa Simona Esposito

Psicologa clinica e Psicoterapeuta della Gestalt e Analisi Transazionale, specializzata presso l’IGAT  di Napoli sotto la supervisione diretta del direttore A. Ferrara, opera nella provincia di Napoli e Caserta attraverso interventi di sostegno psicologico individuale, di coppia e di gruppo.

Formatasi come esperta psicologa della sicurezza stradale ed essendo consulente esterno dell’Ordine degli Psicologi della Campania all’interno del gruppo di lavoro “prevenzione dei DCA nell’infanzia ” promuove sul territorio interventi psico-educativi. Partecipa attivamente, sia come discente che come relatrice, a numerosi corsi di aggiornamento, convegni e seminari e con la pubblicazione di articoli scientifici su diverse riveste del settore.

La propria formazione psicologica deriva da diverse esperienze, quali:  docente di psicologia e comunicazione presso l’istituto di formazione superiore Multicenter School,  formatore e coaching  per il personale inpdap dei college all’estero. Organizza workshop esperienziali e seminari, conducendo laboratori creativo-espressivi e  psico-corporei, secondo gli insegnamenti di Claudio Naranjo.

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“Mi scappa l’etichetta”

Autore: Dott.ssa Serena Costantino

Sì è proprio un bisogno impellente quello che abbiamo di etichettare, catalogare, rinchiudere, restringere, definire, persone, situazioni o cose anche semplici sensazioni. Così ecco che ci troviamo ad affibbiare etichette solo sulla base di come una persona è vestita, o del lavoro che fa, di dove abita o di un comportamento messo in atto occasionalmente, o di un handicap; le stesse etichette che muoriamo dalla voglia di attaccare in fronte alle persone, le attribuiamo alle sensazioni e ai sentimenti, cerchiamo di definirli forse perché ci fa sentire rassicurati in un mondo in cui tutto sfugge al controllo,tutto sembra “andare a rotoli”, poter etichettare inserire in una categoria, e poi finisce che diventa un bisogno impellente quasi fisiologico. Ma sarà proprio così? Quanto è necessario etichettare? Se provassimo a considerare ogni persona come un essere umano, con i suoi pregi e i suoi difetti, la sua complessità, il suo carico di sofferenza, potremmo accorgerci che le etichette sono riduttive oltre che inutili,  perché ogni persona, ogni cosa o situazione è piena di sfaccettature,  di sfumature, è dinamico e non statico, tutto cambia e si trasforma niente è veramente etichettabile se non i detersivi o i cibi in scatola, allora sarebbe bello se gradualmente imparassimo a non farci più scappare l’etichetta!

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Trovare Sinapsi per Superare la Malattia e fare 5 passi in più

Autore: Dott.ssa Serena Costantino

Avere una malattia con la quale convivere comporta una serie di limiti, a seconda della disabilità, una serie di barriere architettoniche e non. Li,mitinello studio, nel lavoro, nella costruzione di relazioni e nell’immagine di sé, nella costruzione dell’autostima, in una parola avere una malattia l,mita la vita. Però attenzione, cos’ho detto all’inizio? Convivere  ossia vivere con: è questa la chiave per il superamento dei limiti imposti , vivere con la malattia farla diventare parte di sé. Facile a dirsi, ma proprio come la classica battuta “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, c’è un vero e proprio mare da attraversare per riuscire in quest’impresa. Un mare fatto di pregiudizi, di frustrazioni, di momenti di sfiducia, di una vita in cui si è diversi. Ebbene sapete che c’è?  È su questa diversità che bisogna lavorare per trasformarla in punto di forza, per fare della propria diversità un pregio e non un difetto, a volte quasi un vantaggio. E questo duro e lento lavoro si fa creando sinapsi, sì proprio così, creando i collegamenti tra la malattia e l’esterno, tra la malattia e noi stessi, che ci permetta di avere una vita il più normale possibile.  è come una scala, si può tornare indietro, ma anche in quel caso si deve trasformare quel passo indietro in uno stimolo per fare 5 passi in più.

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Dott.ssa Serena Costantino

All’età di 14 anni inizia il suo cammino nel mondo del volontariato prestando servizio nella biblioteca di quartiere dove resta fino ai 22 anni; nel 2000 consegue la maturità magistrale, dal 2003 al 2006 è volontaria presso l’ospedale S.Paolo; a Gennaio 2004 inizia un esperienza della durata di sei mesi presso l’A.I.A.S  sez. Napoli, con funzione di sostegno dei disabili; nel 2005 si laurea in psicologia della prevenzione del disagio individuale e relazionale a Caserta. Nel novembre 2004 inizia a svolgere due mesi di tirocinio presso il centro d’igiene mentale La Magnolia Dal 2005 al 2006 presta servizio come volontaria nella casa famiglia “crescere insieme”, sempre nello stesso anno fa il servizio civile presso l’A.V.O.G di Scampia dove lavora come operatrice in un patronato.

Nell’ottobre 2007 fino a dicembre 2007 lavora nel progetto pony della solidarietà del comune di Napoli.Dopo due anni di intenso studio nel Marzo 2009 ritorna in un esperienza di volontariato presso la comunità “crescere insieme” dove per due mesi svolge attività di prevenzione della dispersione scolastica. Ad Aprile dello stesso anno inizia un esperienza come psicologa volontaria nel progetto “il villaggio delle donne” promosso dall’associazione Maddalena, che è da sempre dalla parte delle donne vittime di violenza Nel Gennaio 2010 consegue la laurea di secondo livello in Intervento psicologico nello sviluppo e nelle istituzioni socio-educative all’università di Roma “La Sapienza”. Segue un anno di tirocinio presso il tribunale per i minorenni di Napoli con funzione di ascolto del minore, osservazione delle dinamiche familiari con particolare riguardo ai casi di abuso e maltrattamento.

Sempre nel 2010 entra a far parte dell’associazione convergenza delle culture sempre come volontaria con impiego nel corso d’italiano per immigrati, articolista nel giornale dell’associazione, operatrice sportello legale e burocratico e doposcuola dei bambini rom. Per due mesi è stata psicologa volontaria nel centro antiviolenza del comune di Napoli.Attualmente è impegnata nell’ambito del volontariato su ben 4 fronti:

1.operatrice nella comunità per lo sviluppo umano che si occupa di nonviolenza attiva

2. operatrice di telefono azzurro nei progetti del settore scuola (laboratori di prevenzione del bullismo, informazione sui diritti e i pericoli di internet) e “bambini e carcere”

3. clown di corsia presso l’ospedale Vecchio policlinico e Santobono

4. Da poco entrata a far parte dell’associazione Action Aid che lavora a sostegno delle popolazioni africane

Nell’ottobre 2012 consegue l’abilitazione che le permette di iscriversi nell’albo degli psicologi della regione Campania e sempre nello stesso mese consegue il diploma di esperta in psicologia giuridica dopo aver frequentato il master biennale sulla perizia psicologica in ambito civile e penale presso l’istituto campano di psicologia giuridica

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