Il potere dei soldi

Il potere dei soldi

 

stamane arripensavo a com’è

cambiato er monno

come oramai li soldi

son l’arma del potere

tutto vien comprato

tutto vien corrotto

m’è ritornata a mente

la sfida tra il sole ed il vento

scritta da Esopo

con una sua morale

poi la fiaba sullo stesso tema

scritta da La Fontaine

ma le cose nel tempo son cambiate

Trilussa ce fa vedè n’altra morale

essendo già nel novecento

raccontando la sua storia de la sfida

diamoci da fà

cambiamo rotta

ritornanno alla gentilezza e a li valori

così stiamo annanno sempre peggio

Giuseppe Latte

Il vento e il sole 
Esopo 

Un giorno il vento e il sole cominciarono a litigare.
Il vento sosteneva di essere il più forte e a sua volta il sole diceva di essere la forza più grande della terra.
Alla fine decisero di fare una prova.
Videro un viandante che stava camminando lungo un sentiero e decisero che il più forte di loro sarebbe stato colui che sarebbe riuscito a togliergli i vestiti .
Il vento, così, si mise all’opera : cominciò a soffiare ,e soffiare , ma il risultato fu che il viandante si avvolgeva sempre più nel mantello.
Il vento allora soffiò con più forza , e l’uomo chinando la testa si avvolse un sciarpa intorno al collo.
Fu quindi la volta del sole, che cacciando via le nubi, cominciò a splendere tiepidamente.
L’uomo che era arrivato nelle prossimità di un ponte , cominciò pian piano a togliersi il mantello.
Il sole molto soddisfatto intensificò il calore dei suoi raggi , fino a farli diventare incandescenti.
L’uomo rosso per il gran caldo, guardò le acque del fiume e senza esitare si tuffò .
Il sole alto nel cielo rideva e rideva!!
Il vento deluso e vinto si nascose in un luogo lontano.

 

La sfida tra il sole e il vento

La Fontaine,
Un giorno il sole e il vento litigavano tra loro su chi dei due fosse il più forte. Il vento disse: “io ti dimostrerò che sono più forte di te. Vedi quel pellegrino laggiù con il mantello? Vuoi scommettere che riesco a fargli volare il mantello prima ancora che lui se ne accorga? Allora il Sole indietreggiò e fece posto alla nuvola che in un baleno soffiò un vento così forte che pareva un tornado. Ma quanto più possente soffiava, tanto più l’uomo si teneva ben stretto al suo mantello, finché, stanco e sfiancato, il vento dovette rinunciare ed attenuarsi. A quel punto il sole uscì da dietro la nuvola e fece un cordiale sorriso al viandante il quale si asciugò la fronte e si tolse il mantello.

Er Sole e er Vento

Trilussa

Un giorno er Sole e er Vento
fecero la scommessa
a chi arzava la vesta a ‘na regazza
che, propio in quer momento,
traversava ‘na piazza.
— Io — disse er Sole — posso sta’ tranquillo:
se per arzà la vesta
puro a ‘na donna onesta
basta ‘na purce o un grillo, è affare mio:
me la lavoro io! —
Ce provò du’ o tre vorte: inutirmente;
la regazza faceva quarche strillo,
zompava un po’ , ma nun s’arzava gnente.
Tutto contento, er Vento,
prima de fa’ la prova,
entrò in un Banco e fece volà via
una carta da cento.
Poi cominciò cór fischio da lontano,
e piano piano je se fece addosso;
ma la regazza, arinnicchiata ar muro,
s’areggeva la vesta co’ le mano
e strigneva le gambe a più nun posso.
Però, quanno s’accorse der bjietto
che je volava propio su la testa,
agnede p’ acchiappallo, arzò le braccia…
Allora er Vento la pijò de faccia,
se fece sotto e j’arzò su la vesta.
— Vedi e — dice — nun è che a noi ciamanchi
la forza a fa’ li fochi o a fa’ li venti:
è ch’oggiggiorno, in cert’esperimenti,
ce vonno li pappié da cento franchi!

 

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Lasciatemi scrivere anche se ……

Lasciatemi scrivere anche se ……

 

alcuni me possono dì

che sò monotono

scrivo sempre su la stessa roba

politica lavoro libertà

lasciatemelo fa

probabirmente a quarcheduno

può servì

de certo a voi corti(colti)

che sapete

nun serve il mio dire

anzi v’annoia

ve pongo na domanda in libertà

ma se voi sapete

come mai nun fate

mai nulla pè cambià

me pare che se v’infastidisco

ve tocco qualche corda

ve parlo de la vostra immobilità

questo lo comprenno

può far male

ma se sentite così male

rimbocchiamoci le maniche

cominciamo a fà

nun c’è bisogno de fà guerre

basta inizià a dì de no

a tutto quello

che vonno facce fà

Giuseppe Latte

 

 

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Aperte le iscrizioni al corso per inciuciatori

Aperte le iscrizioni al corso per inciuciatori

da tempo me stanno a richiede

de programmà un corso

sull’inciucio

ce stò a pensà

potrebbe pure esse n’idea bona

formà li giovani moderni

all’inciucio

sorgono a pensarce delle  difficoltà

avrei pensato ar posto

dove tenè la formazione

ma nun so se ce danno

il dall’ara

dato se prevede

così armeno dicono

le statistiche

e li guru della comunicazione

un numero superiore

ai centomila

de gente che s’iscriverà

pe candidarse

altra diffilcoltà

sarà la selezione

che sarà fatta sul base

delle competenze d’inciucio

che già hanno

percependone la voglia

de super se stessi

a prepara gli inciuci sopraffini

cioè quelli che all’altro

nun deve sembra n’inciucio

ma na necessità

ma dato che stò a parlà

de difficoltà

la maggiore sarà quella

de selezionà li docenti

dato che er numero de candidati

è più elevato

ma noi faremo al solito er nostro mejo

per dare alla gente

er massimo de la  teoria

dell’inciucià

Giuseppe Latte

 

 

 

 

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le religioni e le guerre

le religioni e le guerre

 

la storia

na volta che l’hai letta

basta che t’arricordi

cambiano li nomi

ma se ripete

quelli che sanno

dicono corsi e ricorsi storici

le guerre delle religioni

pure quelle

è a stessa storia

tutti hanno ucciso tanta gente

dicenno morte agli infedeli

perché il loro dio era mejo

tutti se dovevano convertì

cos’è cambiato

oggi è come ieri

ma a me pare

che più che dell’anima

che nun è granché

c’è stato e c’è

sempre l’interesse

pe li sordi

ed il potere

Giuseppe Latte

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