Arcicasa inquisito dalla Procura per truffa aggravata – Aumentano le preoccupazioni per l’Enpap e per le procedure elettorali

La notizia è ormai conosciuta dai più. La scorsa settimana Telegiornali, radio e giornali nazionali ci hanno informato che il presidente dell’Enpap, Angelo Arcicasa, è formalmente indagato dalla Procura di Roma per truffa aggravata in relazione alla compravendita del palazzo di via della Stamperia che, nel giro di qualche ora, ha visto lievitare il prezzo da 26 a 44 milioni di euro (oltre a IVA). Insieme ad Arcicasa sono indagati il sen. Conti del Pdl, e l’on. Verdini, coordinatore nazionale del Pdl.

Quindi i dubbi che circa un anno fa avevamo sollevato si sono, purtroppo, rivelati fondati in base alle indagini svolte dalla magistratura.

Alla luce di tali eventi sembrava che Arcicasa fosse sul punto di dimettersi e per questo era stato convocato anche un Consiglio di amministrazione straordinario.  Tuttavia, probabilmente consigliato dai suoi legali e dall’agenzia di comunicazione, entrambi pagati dall’Ente, nonché dagli amici, ha fatto marcia indietro arroccandosi su una posizione di negazione totale, anche dell’evidenza.

In questi giorni c’è da chiedersi da chi possa aver imparato… Forse la vicinanza con certi ambienti politici gli ha suggerito qualche idea!

Infatti, nell’ultima lettera che Arcisa ha inviato agli iscritti, dopo essersi dichiarato estraneo ai fatti criminosi, ha ribadito che l’acquisto del palazzo è stato un buon investimento!  Al di là delle facili battute, l’affermazione è sconcertante. Anche sul piano strettamente gestionale, acquistare un immobile pagandolo 21,5 milioni in più (18 + IVA) di quanto qualche ora prima l’aveva acquisito il venditore, è insostenibile ed è indice, anche se non venisse confermato un reato, di una totale incapacità amministrativa.   Nè le spese di ristrutturazione di una parte dell’immobile (riferite a tre dei cinque piani, pari a circa 2400 mq.) possono giustificare un tale aumento.

Aumentano le preoccupazioni per la gestione delle elezioni                                           In tutto questo il Consiglio di amministrazione, che peraltro ha sempre condiviso all’unanimità le scelte indagate, si è ben guardato dal sfiduciarlo e quindi oggi ci troviamo ad avere un ente che si avvia alle elezioni gestito da un presidente inquisito per truffa aggravata.  Il quadro non è dei più tranquillizzanti!    

Se a ciò aggiungiamo che il suo gruppo (Costruire previdenza-Aupi), dopo aver nominato un Seggio elettorale centrale di sua esclusiva fiducia, incurante di segnalazioni e proteste, ha deciso, sempre a maggioranza, di nominare con lo stesso metodo anche i Seggi territoriali, c’è da essere preoccupatissimi!!

Perché questa arroganza, questa assoluta mancanza di rispetto delle più basilari regole democratiche e delle prassi consolidate nell’Ente?  

Sono domande inquietanti che imporranno nelle prossime settimane, ai Ministeri vigilanti, alla Magistratura ma soprattutto a noi iscritti, una grandissima attenzione.  Ma con il nostro voto abbiamo l’occasione di dire basta a questo modo di gestire l’Enpap e al gruppo (Costruire previdenza-Aupi) che ha governato in questi quattro anni con incompetenza e che ha gettato grande discredito sulla nostra professione.

Da ultimo sembra che il palazzo di via della Stamperia stia per essere consegnato entro la fine dell’anno. Ribadiamo con forza la nostra proposta di bloccare il pagamento del saldo di 11 milioni di euro, in particolare ora che la Magistratura ha ravvisato gli elementi di una possibile truffa aggravata, e chiediamo a tutti i colleghi che si candidano di esprimersi sull’argomento.

Possiamo bloccare questo pagamento e recuperare una cifra ingente da utilizzare per le nostre pensioni !