DICHIARAZIONE DELL’ENPAP RIGUARDO ALLE NOTIZIE DI STAMPA RELATIVE ALLE INDAGINI SULL’ACQUISTO DELL’IMMOBILE DI VIA DELLA STAMPERIA

Entro fine dicembre sarà consegnato all’ENPAP l’immobile di via della Stamperia destinato a diventare la sede dell’Ente. Si tratta di un momento importante nel processo di crescita dell’ENPAP, della sua efficienza e della possibilità di garantire agli iscritti servizi sempre migliori.

Le polemiche e le critiche per questo investimento non sono mancate. E altre polemiche stanno rispuntando ora che si avvicina la competizione elettorale. Non è la polemica politica o elettorale che ci può aiutare a fare chiarezza. Per sgombrare il campo dalle strumentalizzazioni è opportuno ribadire alcuni elementi fondamentali della vicenda.

Si tratta di un buon investimento, assolutamente coerente con l’indirizzo strategico deciso dall’ENPAP di destinare agli immobili una quota fino al 20% del patrimonio per evitare quelle “bolle finanziarie” che tanto ci sono costate con le precedenti gestioni. È un investimento fatto nell’interesse degli iscritti e che tutelerà nel tempo il loro patrimonio accantonato. È stato scelto un immobile di pregio, in una posizione unica nel centro di Roma. È una zona a vocazione turistica e commerciale. Questo vuol dire che non solo crescerà di valore, ma soprattutto che potremo rapidamente venderlo a ottimi prezzi, nel caso, anche in momenti difficili di mercato. A riprova del valore dell’immobile è la valutazione che, in piena crisi, è stata fatta dall’Agenzia del Territorio, Osservatorio Mobiliare Italiano (OMI).

L’Ente ha reagito con fermezza agli articoli di stampa che contenevano informazioni false e ingiuriose per l’ENPAP e per tutta la categoria, ma non si è tirato indietro e non si sottrae oggi al dibattito tra i colleghi. Ogni decisione, come è giusto, può e deve essere sottoposta allo scrutinio di tutti nel segno della massima trasparenza. Così tutti gli atti e i documenti che riguardano questo investimento sono da tempo pubblicati sul sito, a disposizione di chiunque voglia leggerli.

L’Ente è sempre disponibile al confronto, anche aspro, purché ci sia buona fede.