Autore: Dott.ssa Virginia Salles

vedi sito dell’Autore ( www.virginiasalles.it)

 

Offeso(a), rifiutato(a), umiliato(a). Tutta colpa di  lui (lei) cha ha infilzato la lama dentro le sue profonde e inconfessabili ferite. Doloroso ricordo questo che appartiene a molti di noi che almeno una volta nella vita hanno avuto il coraggio di innamorarsi.

Dico “coraggio” perché amare di per se significa correre un grande rischio: mettersi in carreggiata,  mettersi in “in gioco” come si usa dire: il gioco della vita. Significa anche saper affrontare una buona dose di sofferenza… e pensare che tante persone passano tutta la loro esistenza sedute in banchina. Innamorarsi in inglese si dice “to fall in love”: “cadere in amore”, e quando cadiamo perdiamo i nostri abituali punti di appoggio, di riferimento. Siamo in balia dell’altro.

Mi viene in mente una frase scritta da Kafka a Milena, la donna che ha amato, in una famosa lettera: “Tu sei il coltello con il quale frugo dentro me stesso”. L’amore per l’altro rappresenta anche una buona occasione di crescita, ma soprattutto significa un momento di incontro con se stessi e lo sgretolarsi di antiche difese: difese contro gli altri, difese contro il mondo, difese contro la nostra dimensione emotiva più profonda. Soltanto ciò che ci colpisce, rompe la nostra corazza e ci penetra  in profondità come la freccia di cupido, diviene per noi davvero significativo.

Spesso la vita ci pone davanti a esperienze dolorose che risulteranno determinanti per la nostra crescita ed evoluzione personale, ma il cui  significato profondo non si chiarirà se non molto tempo dopo. L’importante è saper cogliere l’elemento fecondo e trasformativo spesso nascosto dietro la sofferenza, che ci permetterà di uscire dal bozzolo e finalmente volare.

A volte  l’essere attratti da qualcuno “poco raccomandabile”: bugiardo, infedele, inaccessibile, per non dire il resto… potrebbe significare  un importante momento di confronto proprio con l’umiliazione, il rifiuto, il tradimento, la menzogna… che già da prima ci erano compagni invisibili. Da questo confronto possiamo uscirne più forti e consapevoli. Solo ciò che  davvero ci spiazza e ci trascina oltre le sicurezze abituali, solo ciò che ci colpisce in fondo all’anima ci può veramente salvare.