Autore: Dott. Fabrizio Ioppolo

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La Psicologia transpersonale è un approccio integrativo che lavora a tutti i livelli dell’essere umano: fisico, emotivo, cognitivo, e spirituale. La disciplina integra psicologia e discipline meditative  della coscienza. Il concetto di guarigione implica lo sviluppo della consapevolezza e dell’amore.

Il movimento transpersonale ha il compito di rendere sempre più chiaro il valore dell’integrazione tra psicologia e sentieri meditativi nel campo della ricerca sulla coscienza e dello sviluppo oltre l’io sino all’illuminazione, (la coscienza è distinta dalla mente, e costituisce la natura ultima del Sé). Il punto di svolta costituito dalla psicologia transpersonale consiste nel riconoscimento del ruolo della spiritualità nella salute mentale, e del valore della pratica meditativa in psicoterapia. Praticare la meditazione non solo non è antinomico al percorso della psicologia, ma ne rinforza proprio l’aspetto più scientifico, poiché attraverso l’itinerario meditativo consente di penetrare nei reami dell’inconscio che sono preclusi all’introspezione, consentendone sia l’integrazione che lo studio sistematico. La meditazione aumenta la capacità di consapevolezza e perciò può facilitare quell’attenzione che è un requisito essenziale per l’analisi. Riduce la barriera difensiva, consente una profonda riparazione delle ferite narcisistiche, facilita perciò la formazione di un io coeso.

Nel momento in cui psicoterapia e meditazione cominciano a incontrarsi, sarà la funzione della consapevolezza a dimostrarsi cruciale, perché la consapevolezza permette di arrendersi continuamente  all’esperienza diretta, quell’esperienza che tutti abbiamo imparato benissimo a evitare.

Come ha detto Winnicott l’assenza della malattia nevrotica sarà pure salute ma non è vita, in questo senso la pratica millenaria della psicologia Buddhista può effettivamente integrare ispirare e rinvigorire la pratica della psicoterapia contemporanea. Una psicologia spirituale che accosta le acquisizioni della psicologia scientifica e le tradizioni meditative sopratutto quella Buddhista e Induista (Advaita Vedanta).

La Psicologia Transpersonale è derivata da varie correnti Psicologiche, e si prefigge di scoprire nuove possibilità e potenzialità dell’uomo. Essa si richiama a Jung, sottolineando il nesso con le filosofie orientali. Il proposito della Psicologia Transpersonale è creare una Psicologia Integrale, inclusiva dell’umana esperienza psicopatologica, esistenziale e spirituale, mira allo sviluppo di un uomo sano saggio e maturo, (armonica integrazione di componenti corporee, istintive, emotive, intellettuali, intuitive, etiche e spirituali), che allievi la sofferenza e risvegli se stesso e gli altri alle conoscenze e ai significati universali. I principali esponenti sono: Ken Wilber e Stanislaw Grof, con Roger Walsh, Frances Vaughan, Claudio Naranjo, Charles Tart e altri. In Europa il movimento è coordinato dalla European Traspersonal Association (Eurotas) e dalla European Traspersonal Psychology Association (Etpa), coordinata da Laura Boggio Gilot e da Marc-Alain Descamps.

Voglio concludere ricordando le tre dimensioni della Persona: intrapersonale, interpersonale, transpersonale; e dei cinque poli, polo fisico (corporeo),  polo affettivo (le emozioni), polo intellettuale, polo sociale, polo spirituale. In quest’ottica anche la Gestalt (quando è accompagnata da pratiche meditative) è una vera e propria psicologia traspersonale, promuove cioè un’educazione integrale allo sviluppo delle potenzialità umane e della consapevolezza, capace di creare armonia, creatività e  benessere, cercando di formare persone dotate di saggezza e maturità, capaci di operare non solo per alleviare la sofferenza ma per risvegliare se stessi e gli altri.