Autore: Dott. Roberto Solinas

 

Gli schemi linguistici sono parole o frasi concepite e seminate ad arte all’interno di un discorso. Vi sono parole penetranti, coinvolgenti, ampie, globali, emozionanti, dominanti, permissive…

Attraverso un uso strategico del linguaggio possiamo generare con un filo di voce, stati di coscienza, realtà alternative, convinzioni profonde.

La parola non solo induce ma fissa, approfondisce, determina, stabilizza e cambia insinuandosi. Tra le pieghe di un discorso o di una semplice conversazione può svilupparsi un campo di persuasione efficace e silenzioso plasmato su noi stessi.

Se uno schema linguistico è un generatore silente, quello specifico della preterizione è un miracolo, uno spazio creativo inarrestabile e incensurabile. E’ una splendida libera finzione senza responsabilità. Permette di affermare e negare contemporaneamente.

Qui posso non voler dire nulla su qualcosa dicendolo. Qui nego linguisticamente pensieri, comandi o ipotesi visibili.

E non sto mica dicendo che i linguaggi tecnici servono sempre, solo e soprattutto a confondere a non farti capire e a permettere a pochi di imporre i propri interessi ai danni di molti.

Non voglio dire che chi manda una cartella esattoriale a una persona che vorrebbe pagare ma non è in condizione di farlo e si uccide per disperazione, vergogna o dolore, è responsabile perché l’ha istigata al suicidio attraverso progressive azioni a cui sapeva già che verosimilmente non avrebbe potuto rispondere.

E non ricorderò più di tanto che gli antichi romani, ritenevano in proposito “Ad impossibilia nemo tenetur”. (“Nessuno è tenuto all’impossibile”).

E non voglio nemmeno pensare che mandatari e mandanti sono pienamente responsabili, almeno a livello di coscienza, anche se fingono, tacciono, si dispiacciono o si riparano all’ombra delle leggi.

Non sto mica affermando che tantissimi dirigenti soffrono di alessitimia  e causa la loro patologia non rispettano il valore e la dignità delle persone.

E non dico affatto, evidentemente, che in certe situazioni delicate l’uomo buono e sensibile, quello che si preoccupa anche per il proprio prossimo e non serve pedestremente, andrebbe non dico eliminato, ma almeno rimosso da certe posizioni rispetto a cui intralcia.

Non è necessario e non voglio ricordare che avere determinate qualità umane oggi ostacola l’assolvimento di compiti importanti e delicati.

E non dirò affatto che queste pseudo qualità che non valgono oggi andrebbero almeno circoscritte a campi innocui o di contorno.

Eccellenza! Non dico mica che la legge non è affatto uguale per tutti.

E non dico nemmeno che cercare la verità non importa nulla a nessuno perché sono tutti collusi a vari livelli, quindi meglio lasciar perdere.

E infine, non c’è davvero bisogno che ti ricordi che come cittadino non devi stare zitto e subire, non puoi mica comportarti come un suddito o uno schiavo.

Non ti deve nemmeno per un istante balenare nei pensieri che noi si voglia questo, ed è inutile sottolineare che non sei tenuto a delegare sempre alle autorità. Partecipa pure e fai sentire la tua voce. E’ sciocco e inutile anche immaginare che non terremo sempre in debito conto i tuoi interessi, dato che ti rappresentiamo.

La preterizione sfugge alla responsabilità e alla censura. E’ uno splendido giullare, un clown pazzo e ingannevole che parla di ciò che vuole mentre afferma e nega insieme.

La preterizione è uno schema linguistico che dà rilevanza agli elementi che sostiene di voler omettere.