Autore: Dott.ssa Sara De Maria
vedi Blog dell’Autore http://www.sarademaria.it/introduzione-alla-pratica-del-training-autogeno-3-la-realta-e-la-fantasia/
Negli articoli precedenti abbiamo accennato a due principi fondamentali del T.A.: il concetto di rilassamento e della concentrazione passiva. In questo articolo vorrei invece descrivere un altro fenomeno molto interessante, intorno a cui orbitano tutte le tecniche ipnotiche e immaginative.
La nostra mente non è in grado di distinguere tra gli stimoli reali e quelli della fantasia.
Ecco subito un esempio che appartiene a tutti noi: appassionati o meno di film horror, ci sarà pur capitato di vederne almeno alcune scene. Noi, grazie al nostro senso critico, siamo assolutamente consapevoli che la storia è inventata, che gli attori stanno facendo finta, che il sangue è pomodoro e le teste che volano sono dei manichini…ma quel senso di disgusto, paura, fastidio è reale. La nostra mente elabora le informazioni come se quello che stiamo vedendo fosse realtà ed attiva in noi delle risposte emotive e fisiologiche adeguate e reali. Il pensiero critico e la logica non arrivano a tutti i livelli della mente e quello sopra descritto è un buon esempio.
Chi soffre di fobie, ansia e attacchi di panico sa bene che la reazione emotiva e fisiologica (battito cardiaco, respiro, temperatura corporea ecc) che vive e da cui è travolto non è adeguata alla situazione in cui si trova, ma non può sottrarsi. In casi come questi il senso critico e la logica non hanno voce in capitolo; inoltre sentirsi dire da qualcuno all’esterno “stai calmo non c’è niente di cui avere paura” non fa che peggiorare la situazione.
Un altro esempio alla portata di tutti è immaginare di prendere in mano un limone, sentirne la ruvidità della buccia, tagliarlo a metà con un coltello e sentirne l’odore, tagliarne una fetta e metterla in bocca….l’effetto di aumento di salivazione è immediato anche se il limone lo abbiamo assaggiato solo con l’immaginazione, con la fantasia.
Abbiamo creato una suggestione che ha attivato una risposta fisiologica e magari richiamato una memoria sensoriale rispetto al gusto del limone.
Questo fenomeno, nel Training Autogeno e nelle tecniche immaginative, si chiama ideoplasia termine proposto da A.Forel nel 1894, anni un cui in centro Europa l’ipnosi e la sua fenomenologia appassionavano medici e fisiologi.
Nel periodo di apprendimento del Training Autogeno, circa sette settimane, si lavora con questo fenomeno. Si impara ad attivarlo e si diventa abili così da creare una risposta emotiva e fisiologica forte che possa contrastare le risposte conseguenti alla fobia, il panico e l’ansia. Solo in questo modo si può “dialogare” in modo diretto con il disagio fobico e ansioso evitando di utilizzare il pensiero logico che abbiamo capito essere inefficace. Questo per citare una delle applicazioni del t.a., ce ne sono molte altre.
In questo articolo abbiamo imparato:
- che a certi livelli della mente non è possibile distinguere tra la realtà e la fantasia;
- che gli attacchi fobici e di ansia non possono essere contrastati con la logica e la razionalità;
- il concetto di ideoplasia.
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