Autore: Dott.ssa Roberta Michelotto

 

Chi di voi non ha mai provato un senso di solitudine? Chi di voi ha paura della solitudine?

La solitudine è un sentimento intimo, profondo che ci fa sentire separati dagli altri anche quando siamo circondati da tante persone.

È un sentimento che ci può far sentire a disagio, diversi, non capiti, a volte rifiutati.

Comprendere il senso di solitudine che ognuno di noi può provare in particolari momenti della propria vita, richiede una profonda conoscenza di se stessi, vuol dire concedersi del tempo, impegnarsi e predisporsi ad un lavoro di introspezione. Spesso risulta essere una responsabilità verso noi stessi così pesante e gravosa che preferiamo negare di provare quella solitudine che ci tormenta l’anima. La solitudine può far paura.

La solitudine appartiene al nostro mondo interiore, fatto di sentimenti, pensieri, emozioni. Spesso si accompagna all’isolamento quando si sente la necessità di allontanarsi dalle relazioni e quando si limitano i contatti con il mondo esterno.

Ma intrattenere rapporti con gli altri, condividere esperienze ed emozioni, è di vitale importanza proprio per il nostro essere sociale. Ci sentiamo riconosciuti come Persone e apprezzati per quello che facciamo e diciamo, nella varietà e nella qualità di relazioni che riusciamo a stabilire nel tempo.

Se si è spinti da un bisogno di solitudine interiore, si tende ad isolarsi dagli altri. Ma se in alcuni momenti può risultare indispensabile per poter riuscire a ritrovare se stessi, in altri allontanarsi totalmente dagli altri, alimenta quel senso di ritiro distruttivo che può portare la persona a con-vivere con l’inquietudine e l’insicurezza, senza riuscire a formulare dei pensieri costruttivi per il futuro.

La solitudine è sempre un vissuto personale, può essere una condizione transitoria o costante, può essere distruttiva o costruttiva, può portare ad un isolamento spazio-temporale, ad un isolamento emotivo, ma anche ad un isolamento libero e consapevole per un desiderio di tranquillità, di pace interiore, per riuscire a riflettere o a meditare, per costruire creativamente o per studiare.

Negare di “sentire” la propria solitudine e il bisogno di vivere momenti in solitudine o isolamento, equivale a negare se stessi.

Per capire la propria solitudine e non esserne travolti, bisogna provare a viverla, ad affrontarla: stando in mezzo agli altri, provando a viaggiare da soli, partecipando a gruppi d’incontro.

Nel rapporto con altri, nel dialogo e nel reciproco confronto, è possibile individuare la propria solitudine.

Se ci si concede la possibilità di entrare nella propria sfera emotiva e “ascoltare” le emozioni che animano il nostro stato d’animo, riusciremo ad avere un incontro con noi stessi più maturo e costruttivo.

Il proprio mondo interno può trovare la giusta realizzazione attraverso gli hobbies, indispensabili per esprimere le proprie attitudini.

Riuscire ad avere un momento di solitudine e di silenzio ci aiuta a ritrovare noi stessi nel caos della quotidianità contemporanea. Ci aiuta a dare un senso alle nostre azioni, ai nostri pensieri e sentimenti, ci aiuta ad essere più positivi e soddisfatti nei rapporti con gli altri, ci aiuta a volerci bene e ad amare la vita.

Per approfondimenti:

  • Psicologia della solitudine – Antonio Lo Iacono Editori Riuniti
  • Un angolo tutto per me. Le belle sorprese della solitudine – Fausto Manara Editore Sperling & Kupfer