Autore: Dott.ssa Ada Moscarella

vedi Blog dell’Autore http://mifacciobene.wordpress.com/2013/09/19/dislessia-e-disturbi-specifici-dellapprendimento-dsa-consigli-per-i-genitori/

 

La Dislessia è un Disturbo Specifico della Lettura che si manifesta con difficoltà nell’utilizzare la lettura come strumento di conoscenza. Questi problemi, però, non sono determinati da fattori come ritardo mentale, cattiva istruzione o altri svantaggi.

La manifestazione tipica della Dislessia riguarda la velocità e/o la correttezza della lettura: le difficoltà riguardano quelle abilità di base che consentono di RICONOSCERE le parole all’interno di un testo. Il bambino, allora, tenderà a invertire o a sostituire le lettere, a leggere con un ritmo lento, con pause frequenti e cadenza a volte sillabata.

Le ricerche mostrano come spesso la Dislessia non si presenti da sola, ma è accompagnata da altre difficoltà di apprendimento che riguardano l’ortografia (DISORTOGRAFIA) o ilcalcolo (DISCALCULIA).

Si stima che circa l”80% dei bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) possa presentare, accanto a questi disturbi, difficoltà di relazione e di adattamento socio-emotivo e tendono ad avere bassa autostima e senso di inadeguatezza.  Tali vissuti sono per lo più giustificati dalle esperienze di quotidiana frustrazione e fallimento che questi bambini si trovano a vivere, soprattutto prima che vengano implementati interventi adatti alla loro condizione.

Cosa può fare allora un genitore di un bambino con dislessia o sospetta dislessia?

Innanzitutto fare attenzione a segnali come:

  • Lettura lenta e/o scorretta rispetto all’età e difficoltà di comprensione del testo
  • Inversione di lettere e/o numeri (sia nella lettura sia nella scrittura)
  • Difficoltà a ricordare le sequenze come i giorni dell’anno, le lettere dell’alfabeto, i mesi dell’anno
  • Errori di ortografia, in particolare accenti, doppie, utilizzo scorretto di h e q
  • Difficoltà nel calcolo, anche quando semplice: il bambino può avere la tendenza ad aiutarsi con le dita

Arrivare alla diagnosi non è semplice: tutte queste difficoltà sono spesso attribuite alla pigrizia del bambino, al suo poco impegno e alla scarsa attenzione. Ciò permette l’instaurarsi di un circolo vizioso e autorinforzante di fallimenti per il bambino, che incideranno sul suo benessere e sul suo sviluppo emotivo e relazionale.

Una volta che la diagnosi viene individuata, è essenziale informare la scuola e mantenere con gli insegnanti una relazione di costante confronto e collaborazione.

Nella relazione col bambino, poi, è fondamentale prendere coscienza del fatto che dalla dislessia non si guarisce, ma essa è un disturbo che si può gestire, con gli opportunistrumenti compensativi e dispensativi. La gravità del problema, infatti, è significativamente influenzata dall’ambiente intorno al piccolo: è utile allora che l’adulto non eviti di parlare con lui delle sue difficoltà, ma anzi lo coinvolga, ascoltandone sensazioni e stati d’animo. In questo modo sarà possibile cogliere sfumature che potranno essere utili nella comprensione e gestione delle sue difficoltà. Il bambino con dislessia o con altri disturbi specifici dell’apprendimento, infatti, va aiutato ad esplorare e implementare lo stile di apprendimento più adatto alle sue capacità e delle sue inclinazioni. In questo l’aiuto e il sostegno dei genitori è fondamentale; un aiuto che necessita di moltissima pazienza e che sarà tanto più efficace quanto più sostenuto dalla convinzione che, in fondo, ogni individuo predilige un proprio stile di apprendimento, che può essere giusto o sbagliato per altri, ma che è il migliore per quella persona!