Autore: Dott.ssa Serena Costantino

 

Dare un senso alla sofferenza, agli accadimenti oggettivi e soggettivi reali o frutto della nostra mente è di grande aiuto nel processo di accoglimento, elaborazione e superamento del dolore. Ognuno di noi ha una sofferenza dentro, passata, presente o futura, perché la sofferenza fa parte della vita. Quando soffriamo la nostra sofferenza ci sembra enorme come un grattacielo o come una montagna, ognuno è “unico” nella sua sofferenza. Anche se si soffre per un unghia rotta, non dobbiamo permettere a nessuno di toglierci il diritto di soffrire. Quanto al fatto di sentirsi incompresi e soli nella propria sofferenza, è vero! Nessuno sta nel nostro corpo o nella nostra mente quindi nessuno può capire quello che stiamo passando…questo non vuol dire che nessuno ci può aiutare o sostenere, comprendere e aiutare una persona sono 2 cose diverse! Per aiutare basta davvero poco, un sorriso, una parola, un abbraccio… una preghiera… stare accanto senza pretendere nulla aspettando che passi. Quindi anzichè sbatterci per cercare di essere compresi faremmo meglio a concentrarci su di noi e a dare un senso al nostro soffrire. In che modo? Usandola. Sì usando la sofferenza e trasformandola in opportunità riuscire a convivere con essa e a darle un significato fino al suo superamento, perché si supera, tutto si supera e così anche più velocemente! Ma un opportunità di che? Opportunità di far emergere dentro di noi il nostro potenziale più prezioso, la nostra capacità di problem solving, di condividerla con gli altri di offrirla come esempio per dare speranza a chi non ne ha e forza a chi è debole… niente fa crescere più del dolore. E quando poi qualcuno ti ferma e ti dice che si è sentito incoraggiato dal racconto della tua esperienza… ecco è in quel momento che capisci il perché…