Essere completamente indipendenti non è sempre positivo ci si costruisce un armatura, uno scudo dove niente può entrare e niente può uscire e si coltiva l’illusione di poter vivere senza aver bisogno di niente e di nessuno.

D’altro canto la dipendenza porta a credere di non poter vivere senza una persona, a cercare di continuo la sua approvazione, a venerarla, senza aver il coraggio di dire di no, e affermare la propria opinione. Entrambi questi due quadri relazionali non corrispondono a una relazione sana, perché sono due squilibri e come tutti gli squilibri creano infelicità; la chiave in una relazione sana sta nel concetto di interdipendenza.

Le basi di una relazione sana d’amore o di amicizia oltre al rispetto, alla fiducia, sono la comprensione e la libertà reciproca, pur stando insieme, insieme indipendentemente. Ci sono tre livelli di relazioni: quelle nate in base alle condizioni del momento, quelle nate in base a interessi comuni e quelle in cui si condivide un ideale, si lotta insieme per qualcosa. Quest’ultimo tipo è il più raro da trovare ma anche il più profondo e soddisfacente. Quello per cui vale la pena lottare. Ci vuole molta cura perché duri tutta la vita, la stessa cura che ci vuole per far crescere un albero sano e forte, è necessario conservare la propria individualità e impegnarsi ad esserci sempre l’uno per l’altro. Soprattutto non darsi per scontati e scegliersi ogni giorno, e ricordare perché si sta insieme nei momenti bui che sempre verranno. Se ci si impegna a seguire sempre questa “ricetta” ci sono buone probabilità che l’inverno si trasformi sempre in primavera e che sia per sempre!