Autore: Dott.ssa francesca Broccoli

vedi Sito Internet dell’Autore http://www.francescabroccoli-psicologa.com/

 

“Tutti i nodi vengono al pettine: quando c’è il pettine.”

Leonardo Sciascia

Dunque è importante dotarsi di un buon pettine!

Il primo a parlare di trauma fu probabilmente Freud.
Poi, a lungo, il trauma non è stato un tema particolarmente trattato dagli studiosi e dagli esperti dei processi psichici e della salute mentale.

Da alcuni anni, in tutto il mondo e anche in Italia, si assiste ad un nuovo e proficuo interesse scientifico e clinico per il ruolo che il trauma può avere nella vita di chi lo ha vissuto, dei correlati neurofisiologici che lo caratterizzano e per le conseguenze psicologiche che può determinare.

I traumi possono essere sia eventi catastrofici specifici, individuali o collettivi (come terremoti, disastri aerei, guerre, gravi incidenti stradali, alluvioni, abusi e violenze), sia situazioni stressanti legate alla vita comune (come conflitti familiari, problemi finanziari, lutti, cambiamenti lavorativi o di altro tipo vissuti in modo negativo).

In tutti i casi in cui gli eventi traumatici, gravi o di tipo minore, producono disagio, sofferenza o disturbi in chi li ha subiti, è possibile intervenire con uno specifico approccio psicoterapeutico: l’EMDR.

L’EMDR è un approccio strutturato e complesso, nato per il trattamento del Disturbo Post-Traumatico da Stress (in seguito a gravi eventi come guerre o catastrofi naturali), ma estremamente utile anche quando applicato al trattamento di moltissime altre situazioni di sofferenza.
Si basa sull’ipotesi che le informazioni relative al trauma vissuto vengano immagazzinate in modo disfunzionale all’interno delle reti neuronali  e lì restino congelate, senza che l’individuo riesca ad elaborarle  e a integrarle in schemi maggiormente adattivi.

EMDR è una sigla e significa Eye Movement Desensitization and Reprocessing, cioè Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari.

Negli ultimi anni ci sono state numerosissime ricerche scientifiche su questo approccio e tutti gli studi hanno dimostrato l’efficacia dell’EMDR nel trattamento dei traumi gravi così come di quelli di minore entità (cioè di quelli relativi a situazioni stressanti della vita quotidiana).
Il lavoro con EMDR consente di desensibilizzare i ricordi traumatici, di ridurre i sintomi e l’intensità della sofferenza dovuta all’evento traumatico e di integrarlo all’interno della propria storia di vita, facendo emergere nuove connessioni emotive e cognitive e liberando le risorse presenti nel soggetto.

Si basa sulla stimolazione bilaterale dei due emisferi cerebrali, attraverso i movimenti oculari oppure la stimolazione tattile del dorso delle mani.

L’EMDR si sta rivelando molto efficace anche con i bambini, dai quali viene ben accolto e grazie al quale i piccoli riescono rapidamente a superare in modo positivo l’esperienza traumatica vissuta, integrandola in modo più funzionale ed armonico all’interno della propria storia di vita.

Per maggiori informazioni consultate il sito www.emdritalia.it , dell’Associazione EMDR  Italia di cui sono socia.

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