Autore: Dott.ssa Roberta michelotto
La peggiore delle deformità morali che l’uomo nutre più o meno consciamente e sulla quale spesso fonda la propria vita è l’invidia.
Mostrarsi e farsi invidiare. Questo desiderio ci accompagna dall’infanzia, lo alimentiamo in diversi momenti della vita e si fa strada fino alla nostra morte e oltre nella rappresentazione di mausolei o tombe che sono destinate per lo più a far gridare d’invidia coloro che ci sopravvivono.
L’invidia è un sentimento negativo che si prova nei confronti di una o più persone che hanno qualcosa che noi non possediamo. Si manifesta in forma diretta quando si vorrebbe ciò che l’altro ha, oppure indiretta quando si desidera che l’altro perda ciò che possiede.
L’invidia umilia, abbassa e inasprisce i caratteri. Letale per la felicità individuale, lo è ancora di più per la felicità comune. L’invidia genera l’odio che a sua volta esaspera e paralizza la volontà. Distrugge ogni sentimento di solidarietà.
La gran parte dei nostri difetti nasce dall’invidia. Questa stimola a condurre una vita che si basa sulla menzogna, altera i pensieri e inasprisce le emozioni. Il desiderio sempre più imperante di provocare l’invidia, ci impedisce di essere naturali e di vivere con serenità.
L’invidia porta con sé l’odio.
Nel desiderio di suscitare l’invidia intorno a noi, affidiamo la nostra felicità presunta alle considerazioni altrui. Così facendo, rinunciamo alla nostra vita.
L’invidia è un sentimento negativo diffuso, ma non tutti ne sono assoggettati: chi ne è immune, è perché possiede un’autostima che è indipendente dal risultato ottenuto.
L’invidioso corrode il suo animo osservando ossessivamente la vita degli altri. Vive nella convinzione che se l’altro, a suo dire, ha di più, sia in termini materiali sia in termini spirituali, è perché non lo merita quanto lui. Non tiene minimamente in considerazione che la ricchezza di spirito che si esprime nel vivere serenamente nonostante le varie difficoltà, o la forza d’animo, sono conquiste e non doni che lui stesso potrebbe ottenere se solo lo volesse e fosse disposto a compiere il difficile cammino che esse richiedono.
Chi nutre d’invidia la sua vita non sa ridere.
Purtroppo l’invidia si diffonde in maniera subdola per il mondo. Domina la storia, la cultura, l’economia, la politica, la vita di relazione e familiare.
Se riusciamo a disprezzare l’invidia e a non farla crescere intorno a noi, allargheremo la nostra coscienza e miglioreremo la qualità della nostra vita.
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