Nella Piana di Novoli fervono i preparativi per la disfida, nel frattempo i cavalieri dell’ordine della santa pagnotta continuano ad imperversare, oramai usciti dal loro castello, tra la gente minacciando a tutto spiano, facendosi forti dei loro usberghi. Non credo di aver mai assistito a tanto livore, cos’è che fa tremare i cavalieri? E’ una domanda che mi pongo da tempo, loro son forti, belli e splendenti nelle loro armature, novelli arcangeli gabrielli, nel loro muoversi irradiano li campi di luce e di calore che se fosse giugno lo grano indorerebbe, allora cosa temono, forse questi marrani indipendenti armati di katane, non posso crederci, ben altro credo debba esserci, mi sovvien il Lorenzo con le sue parole: quant’è bella la poltrona che ci sfugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia del doman non c’è certezza. Sarà questo? Sempre nel dubbio io resto, ma in questo momento non mi resta che chinar la fronte allo sovrano dei cavalieri, nella piana di Novoli comunque tra due giorni si vedrà.

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Lo Paladino