Gentile collega,

comprendo la tua stanchezza nel rapporto con l’Ordine, ma ti chiedo: se viene un/a paziente da voi, vi parla del suo rapporto con la moglie/ marito, vi dice che tra loro non c’è comunicazione, voi cosa fate? Credo chiederete come mai, cosa è accaduto e cosa potrebbe fare. Quindi non addosserete la colpa all’altra/o, dicendo comprendo ma sua moglie è……. o suo marito è……….

In questo momento io comprendo il vostro malcontento nei confronti dell’Ordine ( è anche il mio), vi chiedo e mi chiedo cosa possiamo fare? Credo che la prima cosa, ed è immediata, è far sentire la nostra presenza, che oggi è rappresentata dall’andare a votare, in questo modo possiamo dire quello che pensiamo, possiamo iniziare a mettere le basi per un nuovo modo di comunicare e questo dipende da noi. Il nostro essere presenti oggi dimostrerà l’ interesse per il rapporto, potremo chiedere, nel nostro chiedere, senza naturalmente chiedere la luna, faremo sentire la nostra voce che è importante nella relazione. Stare zitte/i ad oggi ha portato la relazione allo sbando, quindi dato che tra le nostre competenze dovrebbero esserci anche gli strumenti della comunicazione, utilizziamoli.

Andiamo a votare, se mi votate sarò ben contento di rimboccarmi le maniche per ricostruire un rapporto, se non mi votate comunque sarò contento perché avete iniziato a parlare e mi auguro che continuiate.

Giuseppe Latte