Autore: Dott.ssa Luciana Bonaccorsi

 

Un passato relativamente recente, considerava  il termine “foresta” o “bosco” in relazione ad un uso del suolo collegato principalmente alla produzione di legno come materiale da costruzione e fonte energetica, nonché alla difesa idrogeologica, da qualche anno, invece, si va affermando il concetto di multifunzionalità perché la foresta è apprezzata anche come luogosistema che fornisce prodotti non solo legnosi, ma bensì benefici ecologici-ambientali e servizi di carattere sociale.

In Inghilterra le Community Forests hanno assunto in breve tempo il ruolo di strumento per la pianificazione e la rivitalizzazione del territorio e del tessuto socioeconomico. Avviate all’inizio degli anni novanta, si sono sviluppate nel corso di pochi anni e attualmente interessano buona parte delle aree di frangia, in prossimità delle principali città inglesi. Dal punto di vista strutturale sono costituite da un mosaico molto articolato di aree boschive e spazi verdi in cui sono valorizzate tutte le possibili funzioni attribuibili alle risorse territoriali in termini economici, sociali e ambientali. L’obiettivo della loro creazione, inizialmente, era quello di creare un paesaggio ben gestito, prossimo ai luoghi di lavoro, di vita e di ricreazione della popolazione inglese, l’ampio coinvolgimento delle persone in tutte le fasi di pianificazione e fruizione delle Community Forests mostra il significativo successo di tale strategia di gestione dell’ambiente.

Negli ultimi anni, la politica della salute nel Regno Unito ha sempre più sostenuto l’uso del verde pubblico all’aperto per migliorare la condizione psico-fisica, e nella letteratura ambientale c’è stata una crescente enfasi sui miglioramenti connessi con l’uso dell’ambiente naturale. Nel 2002 è iniziato Therapy (Tackling Health through Environmental Regeneration and Public Involvement = affrontare la salute attraverso la rigenerazione ambientale e il coinvolgimento del pubblico), progetto in cui agli autori era stato commissionato uno studio dei collegamenti tra la salute (fisica e mentale) e lo spazio verde (ambiente naturale) nel contesto di un parco forestale nazionale, il TCCF (Thames Chase Community Forest), che è uno dei parchi forestali nazionali situati intorno alle maggiori città inglesi. Il TCCF è stato creato nel 1990 come una delle foreste principali e adesso ricopre 104 km quadrati di terreno nelle aree a est di Londra e nel sud-ovest dell’Esssex. Therapy ha fatto parte di un’iniziativa nazionale più vasta chiamata REACT (Regeneration through Enviromental Action= Rigenerazione attraverso l’azione ambientale), creata dalla Countryside Agency nel 2001, per esplorare l’applicazione dell’approccio alle foreste pubbliche verso un miglioramento ambientale. La ricerca ha avuto luogo tra il 2003 e il 2005, e ha combinato due studi: il primo è uno studio di tipo quantitativo sulla relazione tra la foresta pubblica e la popolazione locale, focalizzandosi sull’accesso di tipo fisico allo spazio verde; il secondo è uno studio etnografico qualitativo che ha esplorato l’accesso allo spazio verde e le relazioni tra il benessere e le attività di coloro che lo usano (attraverso i resoconti). Questa ricerca dimostra come i benefici sulla salute dell’uso di uno spazio verde, come il TCCF, sono ben riconosciuti per svolgere attività come camminare o fare esercizio fisico all’aperto. Tuttavia, la possibilità che le persone scelgano di usare uno spazio verde locale potrebbe anche essere determinata da una varietà di fattori, che probabilmente includeranno la distanza, le percezioni e le nozioni di “a cosa” hanno accesso e le probabili funzioni di tale spazio. Ma nello specifico, cos’è il Thames Chase Community Forest?

La prima cosa che si scoprì è che non c’è una risposta unica a questa domanda, perché significa cose diverse per le persone e i gruppi. Il TCCF non è soltanto un’area geografica ma anche, a seconda del contesto, una società (“partnership”), una serie di attività, un misto di usi diversi del terreno e una filosofia. La società o partnership è ampia e include persone e gruppi interessati, per esempio i vari proprietari della terra, le organizzazioni (autorità locali, agenzia per la campagna, scuole) e gruppi di volontari che svolgono diverse attività. Uno studio di Kessel et al. (2009), nell’ambito della salute pubblica, illustra anche i modi in cui metodi multipli possano essere integrati nella ricerca, e di notevole importanza sono i meriti dei diversi approcci che portano avanti un lavoro multidisciplinare di questo tipo. In questa ricerca si evidenzia come la salute e l’ambiente non siano entità concrete, ma concetti fluidi e contestabili. Un modello semplice dell’impatto ambientale sulla salute, risulta infatti incompleto, perché l’uso dello spazio aperto è un processo e non un evento, le persone nell’ambiente sono sistemi complessi con relazioni molteplici a diversi livelli, non si può ricondurre il tutto ad una sola relazione univoca.

La ricerca sulla relazione fra salute e ambiente si è tradizionalmente centrata, sugli effetti negativi di certi elementi presenti nell’ambiente (inquinamento dell’aria, effetto serra, esaurimento dell’ozono, acque inquinate), e non sugli effetti positivi, anche se recentemente si è sviluppato un interesse maggiore per quest’ultimi. L’accesso agli spazi verdi è stato collegato alla longevità, a livelli più bassi di obesità e di stress. In un’analisi dettagliata, Kaplan (1995) ha sottolineato l’importanza della natura negli ambienti urbani, la vicinanza di alberi, opportunità di fare giardinaggio, e posti dove fare passeggiate sono stati altamente stimati come componenti della natura urbana e hanno aumentato la soddisfazione e il benessere tra i residenti; è stato riscontrato che esiste una relazione significativa tra la progettazione urbana e la salute pubblica.

La natura fornisce esperienze ristorative che incidono sul benessere e sulla salute psicologica delle persone in modo positivo: la aree verdi circostanti possono agire come cuscinetto o moderatore in condizioni avverse; realtà come il Thames Chase Community Forest (TCCF), dovrebbero essere prese in considerazione come modello per incrementare il benessere psicologico e fisico dei residenti di una città, creando così delle vere e proprie occasioni di incontro fra gli abitanti di un luogo e nello stesso tempo incrementando la comunicazione con le istituzioni attraverso delle progettazioni-partecipate, facendo si che gli abitanti arrivino a sentirsi non solo residenti ma bensì parte attiva delle trasformazioni del luogo che abitano, al di là della propria provenienza, età, religione, appartenenza politica e genere. Le persone spesso abitano fisicamente un luogo ma le loro emozioni sono rivolte altrove, quando avviene questo la residenza ambientale non coincide con la loro soddisfazione  e questo diffonde malessere e isolamento sociale; molte volte si riconduce la fonte di conflitti alla dimensione interiore della persona, quando questa influenza negativa può essere identificata in modo parziale o totale all’esterno, per questo la cura di un luogo è importante sotto tutti i punti vista, proprio per incrementare il benessere individuale e collettivo.

Bibliografia

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Kessel, A., Green, J., Pinder, R., Wilkinson, P., Grundy, C. & Lachowyez, K. (2009). Multidisciplinary research in public health: A case study of research on access to green space.  Public Health, 123, 32-38.

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Sanesi, G., GreenLab, & Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali dell’ Università degli Studi di Bari (2008). Risorse forestali, aree urbane e salute umana. Sherwood, 144, 53-56.