Autore: Dott.ssa Marzia Cikada
vedi Blog dell’Autore http://pollicinoeraungrande.wordpress.com/2014/02/17/mamma-single-vs-mamma-sposata-esiste-la-meglio-madre-o-e-solo-questione-di-una-miglior-politica-sociale/
La mamma è una cosa seria. Essa si sacrifica da quando noi nasciamo. Essa produce il latte per noi. Quando siamo piccoli produce il latte, perché è un mammifero: per ciò si chiama mamma.
M.D’orta ” Io speriamo che me la cavo”

Le mamme single sono brave come le mamme sposate a crescere i loro bambini? Se mai si possa rispondere a questo quesito, di certo va dato spazio al tema delle famiglie che vedono protagoniste le mamme single. Infatti, mentre l’immagine della famiglia classica lentamente diventa una delle famiglie possibili, quella della mamma sigle diventa sempre più una realtà a cui dare ascolto e accoglienza.

Partiamo dalla situazione italiana. I dati 2009 dell’ Istat ci raccontano una Italia  dove il 35,8% delle donne ricopre il ruolo di unico genitore (contro il 7,3% dei padri) avendo anche più difficoltà a formare poi una nuova coppia rispetto ai padri. Sono sempre le donne quelle più a rischio povertà dopo la separazione e sempre loro vedono maggiormente peggiorare la loro situazione economica, inoltre i padri frequentano molto poco i figli dopo la separazione, specie nei primi tempi, aggravando quindi la gestione della madre sola. Il risultato nei figli è spesso un peggioramento del rendimento scolastico.

Una realtà, quella della madri single, che cresce di continuo, specie se pensiamo che molte donne tra i 30/40 anni decidono sempre più spesso di avere figli anche senza un compagno, avvalendosi di partner occasionali o uscendo dal paese per poter utilizzare tecniche di inseminazione o altre strade percorribili per diventare madri. Già si parlava negli anni passati del fenomeno della madre single, come nel testo Giovani Madri Sole (2002) del sociologo Paolo Trivellato. In questo lavoro veniva molto evidenziato il  ruolo della famiglia come sostegno fondamentale, specie in vista di possibili problemi economici (molte sono adolescenti).

La situazione negli Stati Uniti vede le madri single quasi in maggioranza.Specie tra le giovanissime sono quasi più rare le gravidanze vissute e scelte in coppia. I dati del Census Bureau  riportano che nel 2011 il 60% dei bambini americani nati da madri sotto i 30 anni  crescono con la sola madre ( si scende al 36% crescendo in parte conviventi). Sono molto spesso donne sole, giovani, straniere, senza un buon livello di istruzione o certezze economiche. Questi sono fattori delicati, che portano poi a problemi nella famiglia monoparentale, che si sente anche abbandonata a livello politico e sociale.

Un articolo di Psychology Today di fine gennaio 2014, scritto dal sociologo Nigel Barber affontava la differenza tra madri single e non. Tutto parte dall’aver visto che, seppure i  bambini che crescono con mamme single hanno risultati peggiori a scuola, nei paesi dove sono maggiormente numerose le famiglie monoparentali esiste meno criminalità e maggiore mobilità sociale. Il parere di Barber è che si tratta di paesi con un numero più alto di convivenze piuttosto che matrimoni. Questo porterebbe i bambini a sperimentare la separazione più facilmente e in maniera meno drammatica degli altri. Questo si collega, secondo quanto riportato, anche con un maggiore coinvolgimento emotivo nelle coppie che si sposano, magari dopo anni di convivenza. Sembra che, comunque sia, i bambini cresciuti da mamme single in Europa, abbiano poi migliori risultati a scuola e meno problemi di devianza, inoltre sembra lavorino di più da grandi.

Il sociologo da, a questa differenza, un significato economico, rispetto agli Stati Uniti, i bambini europei che nascono fuori dal matrimonio hanno un sostegno migliore rispetto i bimbi americani, che vivono spesso situazioni di pesante povertà. Infatti i bambini americani figli di single, vivono più facilmente in quartieri “infelici”, poveri e senza strutture, hanno problemi di alimentazione, vivono più a contatto con la criminalità e sperimentano meno opportunità di lavoro. Riflessioni che fanno pensare alla necessità di una politica attenta anche a questi aspetti, viste specialmente le cifre non piccole.

A cosa si deve l’aumento di mamme single? Di certo non poco conta la maggiore autonomia delle donne e l’evoluzione del ruolo femminile nella società.  Ma non solo. Il fatto che molte madri siano giovanissime ci indica ben poca autonomia ma piuttosto una povera consapevolezza del proprio corpo, una fragile educazione alla sessualità e ai rapporti farcita di poche informazioni ( in entrambi i sessi) sul come gestire la maturità sessuale e le sue possibilità. Quindi non solo una scelta ma una situazione che molto spesso si crea nel silenzio e nella difficoltà.

Certamente, essere madri single è possibile più di quanto non lo fosse negli anni passati.Ma restano le difficoltà che queste famiglie possono incontrare. L’esterno, il mondo fuori dalle mura domestiche, deve essere ancora educato alla sfavillante molteplicità di possibilità che oggi si pongono come valide, al pari della famiglia “tradizionale”. Poi, le madri single, possono con il tempo dare al bambino una responsabilità maggiore di quella che potrebbe/dovrebbe affrontare. Specie se il bimbo è maschio con mamma etero, diventa possibile si instauri un rapporto fusionale dove “il capofamiglia”, il “maschio” di casa ora sia il bambino quasi prendesse il posto del padre/uomo mancante.

Può succedere, specie qualora non ci fossero sufficienti scambi con l’esterno e una buona rete di contatti, che il rapporto madre/figlio sia troppo forte in entrambi i sensi, sia nel troppo simbiotico ( “Ora ci siamo io e te e saremo insieme per sempre”) comenell’evitamento, qualora il figlio ricordasse troppo dolorosamente aspetti del partner che non c’è più e diventasse il bersaglio del rancore non elaborato (“Sei come tuo padre!”).

Chiaramente, crescere un figlio da sole è possibile. Ci vuole equilibrio e cura per sé e per il bambino ma questo non significa che necessariamente i bambini che crescono con un solo genitore manifesteranno problemi di personalità o di altra natura.

E’ il sapersi tenere in equilibrio costante tra le tante richieste del ruolo e quel che si è  a proteggere le madri single dalle trappole, dell’onnipotenza (“Io posso fare tutto!”) o dell’iperprotettività verso i figli. Una vita sociale capace di preservare contatti e una rete di amici e parenti presenti può aiutare con il resto. Chiaramente, come si è notato, il lato economico del benessere familiare non lo si può tralasciare. Gli ostacoli alla serenità finanziaria non sono pochi, più diventa difficile trovare un lavoro, meno sono le sicurezze, maggiori sono i problemi nel cercare casa, meno presente è lo Stato e le sue politiche sociali nel sostenere le madri single, più sarà facile che ci siano problemi, sia per la madre che nel rapporto madre/bambino.

Pensiamo anche alla difficoltà che il problema economico crea nel volersi rifare una vita di coppia, nel volersi dedicare a sé stesse anche solo con un corso di ginnastica o piccoli spazi privati (cinema, cena con le amiche, uno spazio psicologico nel privato). In mancanza di sostegno da parte delle politiche preposte, anche la baby sitter per una sera rischia di diventare un sogno proibito. Perchè, di certo,  per le donne che gestiscono sole la famiglia e la maternità, spesso manca il tempo di pensare ad  una persona nuova al proprio fianco, la si desidera ma non si riesce a salvaguardare quelle energie che servirebbero anche solo a pensarlo concretamente, senza pensare alle difficoltà logistiche (“Dove lascio i bambini?”).

Quindi non ci sono lotte tra mamme e mamme, tutte hanno bisogno di politiche sociali ad hoc e di un contesto sociale/familiare capace di sostenerle nell’avventuroso mestiere di madri. Tutte le madri sono persone reali e come tali hanno il diritto di vedere riconosciuti i loro bisogni e le loro necessità.

Pollicino:  La donna che diventa mamma da sola.
L’Orco : La difficoltà di sentirsi riconosciute con i propri problemi e le proprie peculiarità
L’arma segreta :  Attenzione sociale ma anche politica alla realtà delle madri single sempre in aumento