Autore: Dott.ssa Emanuela De Bellis
Internet e infanzia: quali interventi
Internet e infanzia
Antonello Soro, Garante per la Privacy, in occasione della Giornata Europea per la protezione dati, propone una riflessione sull’uso della Rete, promuovendo una maggior consapevolezza nel riconoscere e tutelare i diritti fondamentali nello spazio digitale.
La digitalizzazione attraversa ogni nostro ambito di vita, al punto da togliere ogni significato alla differenza tra “virtuale” e “reale”: nello spazio digitale, infatti, si possono violare persone, negare diritti, manipolare o trafugare informazioni.
Tutto ciò diventa drammaticamente evidente nei fatti di cronaca che riguardano adolescenti: cyberbullismo, insulti persecutori, adescamenti in rete.
Il Garante conclude che:
“La scuola potrebbe svolgere un ruolo di primo piano prevedendo, nell’ambito dei programmi scolastici, specifici progetti educativi che insegnino ai giovani il modo di confrontarsi costruttivamente con le nuove forme espressive che la Rete offre loro, al fine di promuovere una gestione consapevole di tutti gli aspetti della propria vita che vengono consegnati al mondo online.”
Una sorta di educazione digitale, che ricalchi l’insegnamento dell’educazione civica, applicandone gli insegnamenti al web.
Educazione digitale
Quali saranno, però, i criteri seguiti per questo tipo di insegnamento? Chi sancisce cosa è giusto e cosa è sbagliato scrivere sulla propria o sull’altrui bacheca di Facebook? Come trovare il giusto mezzo per coniugare libertà e responsabilità in uno spazio pubblico così vasto e allo stesso tempo sprovvisto di un passato?
E ancora, e, soprattutto: come trasmetterlo ai bambini, ai ragazzi? Quali sono le competenze da accrescere e da promuovere per una educazione digitale efficace?
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