Autore: Dott.ssa Maria Grazia Antinori

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La psicoterapia, la cura con la parola, produce modificazioni accertate e documentate sul cervello, da circa una ventina di anni si hanno le prove strumentali che l’esperienza e l’apprendimento modificano la stessa struttura anatomica e neurologica dell’encefalo. Uno dei maggiori neuroscienziati viventi, Eric Kandel, premio Nobel per la medicina e la fisiologia. del 2000  neurologo e psichiatra statunitense, considera la psicoterapia  un vero e proprio trattamento biologico. Cinquant’anni fa, Kandel ha iniziato studiando il comportamento e il sistema nervoso dell’Aplysia, una piccola lumaca, ed è arrivato ad estendere le sue scoperte all’apprendimento dell’uomo. La sua scoperta è centrata su come l’apprendimento modifica l’encefalo, in sostanzal’apprendimento produce un rafforzamento delle sinapsi, ossia delle interconnessione dei neuroni, le cellule nervose ma non modifica la struttura del neurone stesso. La scoperta è stata rivoluzionaria e ha aperto un nuovo modo di approcciare gli studi neurologici interconnessi con l’apprendimento. Un altro aspetto fondamentale delle scoperte di Kandel è la relazione tra il patrimonio genetico e la plasticità e modificabilità del  cervello, è’ stato dimostrando  che le connessioni sinaptiche possno essere modificate in modo stabile dalle nuove esperienze. L’idea  centrale è che la comprensione dei processi biologici dell’apprendimento e della memoria aprono alla possibilità di capire il comportamento delle persone ed i loro  disturbi e sintomi di malessere psicologico e  psichiatrico. Questa intuizione ha rappresentato una svolta storica nelle neuroscienze ed ha aperto la strada agli studi interdisciplinari tra  la  biologia, la psichiatria e la psicoanalisi.

Tutti i processi mentali anche quelli psicologici più complessi, derivano  dall’organo cervello, il principio centrale  è che ciò che noi chiamiamo “mente” è una gamma di funzioni svolte dall’encefalo. Le azioni del cervello sono alla base non solo di comportamenti motori relativamente semplici, come il camminare e il mangiare ma di tutte le azioni cognitive complesse, consce e inconsce,  comportamenti specificamente umani come  pensare,  parlare  fino al concepire e realizzare opere d’arte.

La psicoterapia, la cura con le parole, è dimostrata essere un trattamento  che è in grado di  modificarlo in modo stabile il cervello, una vera e propria cura biologica  che produce modifiche del comportamento attraverso nuove esperienze e nuovi apprendimenti che cambiano in modo documentabile le connessioni sinaptiche, causano modifiche strutturali  cerebrali che a llora volta agiscono sui modelli anatomici di interconnessione delle cellule nervose. Il miglioramento  accelerato delle tecniche di visualizzazione e di indagine cerebrale,  hanno offerto  una  sempre migliore valutazione quantitativa dell’influenza della psicoterapia sul funzionamento cerebrale. Le ricerche sperimentali offrono una comprensione dello sviluppo umano che ricorda in modo straordinario i principi della psicoanalisi freudiana. Vi sono prove neurologicheconvincenti dell’esistenza dell’inconscio.  E’ provato che buona parte della vita mentale complessa non è cosciente, le persone pensano provano e sperimentano pensieri ed emozioni di cui sono inconsapevoli ma che li fanno agire apparentemente senza ragione. La psicoanalisi permette di risalire ai traumi infantili ed attuali,  elaborarli  ed  integrarli, è  quindi un potente strumento di cambiamento e di crescita  Il processo terapeutico consente oltre a recuperare il ricordo, di viverlo in una nuova esperienza attraverso il rapporto di transfert e controtransfert con l’analista.  Come scriveva lo stesso Freud in effige, semplicemente raffigurato,  non si modifica nulla, è necessaria un’esperienza che consenta  un nuovo apprendimento  per modificare il comportamento ed i sintomi patologici.  

Kandel sostiene che la psicoanalisi offre la “la visione della mente più coerente e soddisfacente sul piano intellettuale..vi è motivo di ritenere che la biologia della mente sarà la principale area di ricerca del ventunesimo secolo, così come la biologia del gene lo è stata nella seconda metà del ventesimo”.  Kandel è convinto che bisogna fondare la psicoterapia su basi scientifiche ed esplorare le sue implicazioni sul piano biologico, impiegando  tecniche di valutazione empirica. In questo modo si potranno individuare le forme di psicoterapia più efficaci per le diverse categorie di pazienti. Di qui il ripetuto richiamo a un cambiamento di mentalità, a una nuova apertura alla ricerca multidisciplinare integrata, che apra all’elaborazione di modelli sempre più complessi ed efficaci.

Bibliografia

  • Gabbard “Le psicoterapie” Raffaello Cortina Editore, 2010.
  • Kandel.La biologia e il futuro della psicoanalisi: una rilettura di “Un nuovo contesto intellettuale per la psichiatria”, pubblicato nel 1999 sull'”American Journal of Psychiatry”.