Autore: Giovanni Iacoviello
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“Siamo tutti molto ignoranti, ma siamo anche un po’ dottori”
Luca Carboni
E’ giusto sentirsi in difetto quando siamo ignoranti in un campo e sminuirci? Per contro, è giusto ergerci sopra la nostra cultura in un settore e far sentire l’interlocutore ignorante?
Ognuno di noi è un genio.
La normalità è un concetto per lo più statistico. Se prendiamo una caratteristica come l’altezza vedremo una distribuzione con una curva tipica a campana, partendo dalle altezze minori a quelle maggiori, con al centro l’altezza media. Nella vita ognuno di noi spicca per qualche abilità o conoscenza, tanto da superare la media. Lo scrittore americano Ralph Waldo Emerson diceva infatti: “Tutte le persone che conosco sono più brave di me in qualcosa. In questo, imparo da loro”. Nella nostra attività è quindi utile non sentirsi sminuiti se colleghi o concorrenti hanno un’abilità che noi non abbiamo. Valorizziamoci per i nostri punti di forza, e magari costruiamo collaborazioni con chi ha altre abilità in modo da fornirci utilità reciproca, e mettiamo al servizio degli altri le nostre competenze.
Ognuno di noi è ignorante.
Sulla consapevolezza dell’ignoranza è celebre l’affermazione socratica del sapere di non sapere. Un genio della meccanica, che sappia smontare e rimontare un motore in poco tempo, potrebbe essere considerato ignorante da un impiegato che riscontri degli errori di grammatica nelle sue lettere commerciali. Per contro, un genio della letteratura potrebbe essere considerato ignorante da un meccanico che riscontri la sua incapacità nel sostituire una gomma bucata.
Noi non siamo rappresentati dai nostri errori e difetti. Noi siamo soprattutto quello che sappiamo fare. Siamo rappresentati dai nostri punti di forza. E’ utile valorizzarli e farci conoscere per questi. Per le aree in cui siamo profani possiamo solo avere un atteggiamento di umiltà e curiosità verso le persone eccellenti in quei campi. E rispettare il diritto degli altri a non sapere. Albert Einstein ad esempio si ammetteva debole nella matematica.
Il salto tra il sapere e il saper fare.
Molti sono colti su alcuni argomenti ma non sanno applicarli in maniera pratica. Sanno ma non sanno fare. Altri possono essere carenti nella teoria ma sono abili esecutori. Ognuno dovrebbe rispettare le carenze dell’altro e concentrarsi di più nel valorizzare i propri e altrui punti di forza per riuscire a lavorare al meglio e in sinergia con le competenze della propria rete di colleghi, clienti e fornitori. Si potrebbero così ridurre le distanze che separano le nostre possibilità di condividere.
La propria conoscenza in divenire.
E’ sempre possibile ad ogni età imparare o migliorare una competenza in moltissimi campi. Henry Ford diceva: “A 20 anni, come a 80, chi cessa di imparare è un vecchio, chi continua ad imparare è giovane. La cosa più importante nella vita è questa: mantenere elastica la mente”.
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