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Rafi è una donna di trentasette anni appena uscita da un divorzio, sola, depressa e in cura da una psichiatra. Incontra casualmente David, un giovane pittore di ventitré anni ed è amore a prima vista. Tra i due inizialmente sembra funzionare tutto alla perfezione, ma, con il passare del tempo, le diverse esigenze dovute alla differenza di età (Rafi vuole avere un figlio, David è attratto dalla playstation ed è ancora legato ai suoi amici), e le diverse culture di appartenenza (David è ebreo, Rafi no), rendono il percorso sentimentale della coppia difficile e accidentato. A complicare il tutto ci si mettono gli amici di Rafi che sono contrari a questa relazione e soprattutto Liza, la madre di David, che, guarda caso, è anche la psicoanalista di Rafi.
La trama sembra reggersi tutta su questo esile intreccio, dando luogo a una serie infinita di gag, equivoci, sospetti e menzogne che apparentemente sembrano fare di Prime una commedia romantica come tante. Ma i temi affrontati da Ben Younger sono molti e molto profondi: dal rispetto per una cultura diversa, alla critica del rapporto terapeutico, al difficile ruolo di madre che si trova a dover ascoltare le rivelazioni dell’amante di suo figlio senza poter intervenire.
Il risultato finale è indubbiamente positivo, sia per la serietà degli argomenti trattati, sia per la leggerezza con cui vengono affrontati, grazie anche ad un’ottima interpretazione di una Meryl Streep mai sopra le righe e ad Uma Thurman, molto a suo agio nelle inedite vesti della donna matura in cerca dell’amore della vita.

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