Autore: Dott.ssa Marzia Cikada

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Accidenti alla smemoratezza della vecchiaia! Non mi ricordo mai d’essere invecchiato.
Gianni Monduzzi

A nessuna età, è facile star sereni, impegnati a far solo le proprie cose. Quindi, nonni, credete con parsimonia al sogno della pensione. Specie nel nostro Paese. Questo viene da dire, con un po’ di amaro in bocca, a vedere i dati delle famiglie italiane. Perchè, la moderna crisi economica, diciamocelo, ha un cuscinetto tutto speciale: i nonni. Laddove lo Stato non sostiene abbastanza le famiglie e i servizi di supporto sono spesso economicamente impegnativi per il budget a disposizione, sono i nonni la vera risorsa che permette a molte coppie, e a non pochi single, di portare avanti le proprie attività lavorative alla nascita dei figli. Questo per poter riprendere la propria vita dopo la nascita del bambino, non solo una necessità economica ma spesso anche un bisogno delle mamme e dei papà a diversi livelli.

Sempre più spesso, le coppia fanno ricorso ai nonni e sono loro che, spesso, sostengono le famiglie, coprendo il ruolo che sarebbe altrimenti di una babysitter o di un nido o di una scuola,  facendo in modo che, soprattutto le donne, possano continuare/riprendere a lavorare cosa che non sarebbe possibile altrimenti. Questa certezza ce la fornisce il Censis nel 2014, lo stesso Censis che aveva scritto nel 2013 che nel 2015 “il numero della popolazione over 65 anni coinciderà in pieno con quello della popolazione giovane, tra 15 e 34 anni, pari a circa 12 milioni e mezzo di persone”. Questo certamente ci porta a dover dare il giusto spazio e la giusta importanza a questa fascia di età.

In primis è utile fare una riflessione su come preservare il benessere degli anziani. Di certo, anni di studi hanno dimostrato come sia importante non il ritiro incondizionato da ogni tipo di impegno con l’età. Anzi. L’“impegno attivo dell’anziano” è fondamentale perinvecchiare in maniera felice, riempiendosi la vita con quello che amano, continuando finché possibile e in armonia con le proprie possibilità a coltivare passioni. Siamo oggi molto distanti dalle teorie del disimpegno, che volevano che la terza età fosse un momento di fermo, di mancanza di attività. Il fatto che non si lavori non significa che non ci si possa dedicare a passioni, attività, prestazioni non lavorative ma ugualmente in grado di impegnare tempo e mente. Non per niente aumentano di anno in anno gli anziani attivi nel volontariato.

Una risorsa per la società a partire proprio, però, dalla loro stessa famiglia.Dal sostegno dei figli nella gestione dei nipoti. Ed eccoli allora andare a prendere i bimbi a scuola, a portarli a karate o piscina, ad accompagnarli dal dottore o al parco etc. L’impegno quotidiano di molti nonni o anche coppia di nonni, parte proprio dalla famiglia, dai figli che queste coppie anziane hanno e dai loro nipoti, nella cui crescita sono  coinvolti attivamente per molto tempo la settimana, se non tutti i giorni.

Che significa questo per la relazioni? Che i confini tra i genitori, le famiglie di origine e la coppia si fanno più fragili e bisogna fare attenzione a non finire con il creare atmosfere spiacevoliquando non rotture e situazioni di crisi. Purtroppo le rotture sono possibili in molti modi. Pensiamo a quantedecisioni impreviste è possibile che i nonni siano chiamati a prendere durante la giornata per il benessere del bambino. Cosa succede se non consultano i genitori in questo? tutto potrebbe diventare un problema. Come evitare che questo accade? Chiarezza e onestà dei propri limiti. Meglio sempre prendersi un poco di tempo prima di organizzare una routine che può portare a discussioni, litigi, livore e malessere. Parole d’ordine? Chiarezza, definizione dei ruoli e regole prima di iniziare.

Ci sono delle buone regole da seguire? Certamente molte e diverse da famiglia a famiglia. Ma, qualcuna certamente possiamo provare a definirla insieme:

  • Un ACCORDO chiaro tra i nonni e i loro figli su cosa è possibile chiedere e come è possibile portarlo avanti.  Potrebbe essere che qualche richiesta sia di troppo da parte dei figli e allora è necessario riuscire e mettere un freno alle richieste, così come bisogna anche poter frenare i nonni troppo solerti, che si prendono più spazio di quello richiesto e utile, anche nell’interesse dei bambini coinvolti.

  • REGOLE pulite e semplici rispetto a temi chiave dell’educazione dei bambini ( alimentazione, sonno, orari, premi, salute, scuola, abitudini).

  • RISPETTO delle differenze degli uni e degli altri. I bambini imparano in fretta che con un adulto una cosa è permessa e con l’altro no. Quindi è bene che, nonostante si possa non essere sempre d’accordo, i nonni accettino le richieste dei figli sull’educazione dei nipoti, come i figli dovranno pur comprendere che qualche, concordato, strappo alla regola si dovrà permettere, purché nei limiti.

  • STOP ai giochi di potere.

  • Comprendere cosa NON chiedere e quando NON chiedere aiuto. Fa male, ma non tutti i nonni possono essere davvero un supporto e a volte possono essere vicini “a modo loro” e solo per alcuni compiti. Questo non sempre si può cambiare e non serve farsi del male innescando litigi, discussioni e ferite che richiamano mancanze del passato personale. In quei casi, meglio evitare la lotta. Affidarsi invece ai nonni diplomatici, capaci di ascolto e di accettare le modalità educative dei figli. Il CLIMAche accompagna la crescita dei bambini è importante e non trarrebbero gran giovamento dalla tensione tra i nonni e i genitori, peggio ancora se chiamati a prendere posizione, mettendoli in condizione di sviluppare tutta una serie di capricci e sfide ad hoc per la situazione.

  • Far comprendere anche ai bambini la RICCHEZZA dei differenti stilitra nonni e genitori, come ricchezza e non come difetto o limite degli uni o degli altri. Far notare ai piccoli le differenze permette di rinforzare il rapporto gli adulti rispetto ai bambini e non li mette invece uno contro l’altro, dando la possibilità ai piccoli di esser poi loro i furbi che se ne approfittano.

  • Nessuno SOSTITUISCE nessuno. Quindi il nonno è un nonno e la mamma una mamma e viceversa. E’ importante che nessuno provi a fare il genitore se non lo è, come è importante ricordarsi che gli adulti che sono responsabili della crescita dei propri figli sono i genitori e non si può FAR FARE ai propri genitori senza poi averne delle ripercussioni, personali e sulla propria famiglia. Quindi, bisogna che i nonni lascino sempre il tempo e il modo di fare il genitore, trasformando il loro spazio in un supporto responsabile e non in un mettersi “al posto di..”

Ma come sempre questi sono solo alcuni punti, alcuni suggerimenti che potrebbero dover cambiare di situazione in situazione. Molto peso hanno i vissuti personali di nonni e genitori. Gli uni e gli altri possono voler trovare nel diventare nonno o madre, risposte alle carenze del passato. Insicurezze di una volta, possono diventare rimproveri continui (” Ti sbagli, devi fare così…”) alle novelle madri, gestendo poi i nipoti “per insegnare” come si fa. Oppure,  può capitare di cercare di ritrovare madri che non sono stati capaci di far le mamme nel loro nuovo ruolo di nonna, o cercare di fare le mamme dei propri nipoti per frustrazioni passate ( magari proprio per l’impossibilità di fare la mamma a causa di una propria madre/suocera troppo presente che non ha permesso di prendersi il proprio posto nella storia) o per rivalsa su sofferenze che non possono essere superate creando malessere nelle figlie ora mamme (e ugualmente potremmo dire dalla parte dei papà/nonni). Insomma, sono molteplici le emozioni che si giocano crescendo e cambiando. Prima di qualunque richiesta o risposta, è bene provare a pensare ai propri bisogni e alle proprie emozioni nuove per dare un sostegno e/o accettarlo con consapevolezza e serenità.

Pollicino:  Nonni-Risorsa per la gestione dei Nipoti
L’Orco : Il bisogno di aiuto che fa accettare anche invasioni di campo e limitazioni nel proprio ruolo di genitore
L’arma segreta : Accordi chiari e buone regole, permette di restare ognuno al suo posto