Autore: Dott.ssa Maria Grazia Antinori

vedi Sito Internet dell’Autore

 

Riconoscere di aver bisogno di incontrare uno psicoterapeuta per rispondere ad un disagio psicologico, un momento di crisi e di difficoltà, non è sempre un percorso semplice e lineare. Prima di tutto è necessario riconoscere di avere un problema di relazione, affettivo o interiore che deriva da noi o almeno anche dal nostro comportamento. Bisogna riconoscere che c’è qualcosa che si ripete che non riusciamo a modificare e cambiare, magari sbagliamo la scelta del fidanzato, o forse siamo immersi in un’ansia che impedisce di capire e di trovare una propria strada, o in uno stato d’animo di tristezza e di malinconia che fa perdere ogni desiderio e piacere nelle cose.Possono essere molto diversi tra di loro i sintomi, il modo in cui si manifesta il disagio, la fase della vita che si attraversa che può mettere a confronto con scelte e cambiamenti obbligati, come l’adolescenza, l’entrata nell’età adulta, la maturità, l’invecchiamento. La vita ci pone continuamente di fronte alla necessità del cambiamento, niente resta immutato e stabile. Anche una relazione d’amore ideale per restare tale, deve modificarsi nel tempo, adattarsi all’età dei protagonisti, alle richieste dell’ambiente sempre diverse.
La crisi può riguardare ognuno di noi anche nelle fasi positive che improvvisamente potrebbero farci sentire senza obiettivi e mete da raggiungere. Ad un certo punto, si può rompere qualche equilibrio magari non riusciamo più a trovare il nostro posto, il nostro luogo, la nostra identità,o non riconosciamo più noi stessi o le persone che ci sono più vicine: si determina uno stato di sperdimento, di ansia e di preoccupazione che ci rende fragili ed incapaci di riprendere il nostro ruolo e cammino nella vita.


Ogni persona ha una storia psicologica e relazionale che magari può disconoscere e non ricordare, ma che fonda la sua stessa identità e stile di relazione con gli altri e l’ambiente. A volte si determina una specie di corto circuito tra presente e passato che si sovrappongono e si confondono. Queste sono variabili che niente hanno a che fare con l’intelligenza o la capacità professionale o altro, sono meccanismi comuni della mente e della psiche che si attivano su un piano inconscio e che non sono controllabili con il solo pensiero lineare e razionale. Tentare di cavalcare la crisi con il solo pensiero che si ferma a ciò che appare, al qui ed ora , a quello che vorremo essere e che non siamo, non può che aggravare la situazione e sprecare l’occasione di crisi che può rappresentare una grande opportunità di crescita e di sviluppo.
Quando si manifesta questo tipo di difficoltà, dovrebbe essere semplice e naturale rivolgersi ad un professionista che ci possa aiutare ad affrontare la crisi, incontrare uno psicoterapeuta con cui trovare le parole giuste che raccontino la nostra difficoltà e che ci facciano ritrovare il filo perso per uscire dal labirinto in cui siamo prigionieri.La psicoterapia psicodinamica, la talking-cure, la cura con le parole, è uno strumento potente per affrontare il sintomo, la crisi, il dolore che ci ha fatto smarrire. Le parole sono lo strumento del pensiero e quindi anche del cambiamento, le parole importanti legano insieme gli affetti, le cose e le azioni e aprono nuovi scenari e possibilità di evoluzione e di sviluppo.
Una volta scelto lo psicoteraputa, magari da internet leggendo le sue credenziali, o attraverso l’indicazione di qualcuno di cui abbiamo fiducia, viene fissianto un primo colloquio di accoglienza e di orientamento in cui ci si presenta reciprocamente e si concordano le modalità degli incontri, Generalmente si inizia con alcuni colloqui iniziali durante i quali viene raccolta la storia della persona, viene analizzato il tipo di diasagio, la sua origine e formulata un’ipotesi diagnostica sulla cui base il terapeuta pronone un piano terapeutico.La persona che chiede la psicoterapia ha modo di conoscere lo psicoterapeuta e di valutare la sua proposta di cura e di soppesare la motivazione ad iniziare un percorso terapepeutico con quel particolare dottore. Una volta scelto di diventare paziente, inizia finalmente il viaggio analitico alla scoperta di sè e della propria storia.