Autore: Dott.ssa Marzia Cikada

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Saremo veramente poveri se fossimo solamente sani

D. W. Winnicott

Cosa ci fa bene? Una telefonata inattesa, una cena nel posto giusto, cibo sano, sport, letture interessanti, stimolare la creatività, coltivare la vicinanza con chi amiamo. Sono tante le cose che ci fanno bene. E la Psicologia? Quella va bene solo se stai male, ma male male. Lo Psicologo non serve per star bene, ma solo per NON stare peggio. 

Ecco. Questo è l’errore che ancora facciamo quando si pensa allo Psicologo e al Terapeuta. Sono in molti, ogni giorno, ad affrontare problemi personali ed emotivi, a volte pensieri che torturano per un po’ ma poi passano, a volte idee ricorrenti che minano la serenità della vita quotidiana, rendendo irascibili, poco concentrati, pronti all’attacco o a nascondersi. Si tratta di problemi più o meno strutturati, che a volte si spera spariscano da soli, come per magia, senza cercare di capire cosa ci stanno dicendo, perchè ci fanno così male. Per tutte queste situazioni, o almeno per la stragrande maggioranza di queste, c’è una soluzione, spesso nascosta nello stesso problema, spesso pronta a saltare fuori se solo si ha idea di dove toccare. Lo psicologo, accompagna le persone a sapere cosa “sistemare” per riprendere il cammino meglio di prima. Non inventiamo risposte che non ci sono, ma sosteniamo le persone fino a che non trovano le loro risposte, costruendole con le risorse che hanno, anche se a volte la vita gli ha tolto la certezza, la consapevolezza di averne. Qualcosa di semplice, che fa bene.

In molti casi, conoscere un professionista psicologo è “semplicemente” questo. Ma unasemplicità costruita con competenza e rispetto. Perchè non è ancora chiaro come dovrebbe che lo Psicologo serve, non solo laddove il problema sia veramente serio, ma, anzi, per evitare lo diventi, non per non stare più male, ma per stare da benino a bene e poi a meglio. La Psicologia è quello che fa bene, un piacere, un viaggio e una scoperta che si rinnova con stupore ed entusiasmo se ci permettiamo di vivere il nostro percorso.

Lo psicologo può essere anche una presenza veloce nella nostra vita. Qualche colloquio, accendiamo la luce sugli aspetti/risorse che avevamo lasciato in ombra e si riparte. Peccato che questo della non necessaria lunga durata dei percorsi di consulenza o terapia psicologica non sia affatto chiaro a molti, che pensano che la Psicologia sia solo fatta di anni e anni di appuntamenti. Si tratta in fin dei conti di un piccolo pregiudizio? Di certo si tratta di un pregiudizio, ma non direi piccolo. Perchè molte persone finiscono con il preferire brevi incontri con altre figure, non sempre preparate come si dovrebbe, che promettono il miraggio di uno star bene immediato e in pochi passi. I pochi passi vanno benissimo, ma perchè la danza sia armoniosa, occorre conoscere la melodia. Anche per questo, oggi, uno dei compiti dello psicologo è far comprendere la sua presenza nella cornice di un Benessere costruito con competenza e attenzione.

Mi viene in soccorso una storiella ( ho impiegato un poco a trovarla ma alla fine sono riuscita):

Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di dollari. Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense. Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite. Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.
Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
– “Quanto le devo?” – chiese
– “In totale mille dollari”
– “Mille dollari?! Mille dollari per un paio di minuti di lavoro?! Mille dollari, semplicemente per aver girato una piccola vite?! Io so che questo super computer costa 12 milioni di dollari, ma… mille dollari è un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata che giustifichi perfettamente questa cifra!”
Il tecnico informatico annuì e se ne andò.
La mattina seguente, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio.
La fattura riportava:
Servizi offerti:
– Serrare una vite: Dollari 1
– Sapere quale vite serrare: Dollari 999

A parte il fattore economico, altro stereotipo sullo psicologo, come se star bene non fosse un bene prezioso, dovrebbe essere chiaro che è la competenza e la serietà che rendono degno di fiducia un professionista, ingegnere o psicologo che sia. Perchè il lungo cammino formativo dello psicologo nasce dal bisogno di imparare dove toccare e come, a seconda delle diverse storie, sia possibile risolvere i problemi. Non mandando via il dolore ma accettando che questo ci rimetta diversamente nella nostra vita.

Oggi lo Psicologo si pone nel mondo consapevole delle sue capacità, ricco della sua pur giovane storia, capace di prendere il suo posto tra gli arnesi possibili per far funzionare sempre meglio relazioni, famiglie, coppie, situazioni. Il ruolo che ricopre è positivo, non della patologia. Il famoso “non sono mica matto” che, ancor oggi, viene spinto a motivo per NON andare dallo psicologo, dovrebbe diventare un allegro “vado dallo psicologo per star bene, perchè mi prendo cura di me”

Se la Legge 56/89 per l’ Ordinamento della professione di psicologo ha definito cosa faccia uno psicologo:

Articolo 1. Definizione della professione di psicologo
1. La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.

E’ nelle molte sfumature di ogni singolo atto professionale che lo Psicologo decide se stesso e la sua modalità di lavoro. La“personale verità” ( Alice Miller) di ognuno di noi, nasce dal dolore, dal soffrire ma ci dona anche, una volta nelle nostre mani, un nuovo spazio di libertà, capace di staccarsi dalla false credenze, dalle aspettative illusorie, dai bisogni degli altri per definire il suo, unico e irripetibile modo di star bene.

Se vivessimo meno spaventati dalle nostre imperfezioni, se sapessimo sorridere anche di certe giornate nere, riconoscendo la transitorietà, potremmo affrontare quasi tutto. Lo Psicologo spesso accompagna semplicemente nel breve cammino che porta da vorrei ma non posso a potere. Basta anche solo un salto, il cambio di una virgola che da senso alla frase. La sfida della Psicologia è camminare sorridendo alla luce del sole, senza timore di dover essere segregata nelle buie stanze del malessere, ma consapevole che, proprio perchè si conoscono gli angoli più bui, si riesce a dare il giusto senso alla luce.

Pollicino: Chi vuol star di bene in meglio

L’Orco: La paura e gli stereotipi intorno all’immagine dello Psicologo

L’arma segreta: Riconoscere che la Psicologia ( e lo Psicologo che seriamente ne ha fatto il suo mestiere) fa bene, come mangiare, amare, sorridere