Autore: Dott.ssa Marzia Cikada

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L’aspirazione fondamentale degli uomini consiste nel cercare di agire con coerenza morale. Ne dipendono il nostro equilibrio interiore e persino la nostra stessa esistenza. Solo la moralità delle nostre azioni può conferire alla vita bellezza e dignità.

Albert Einstein


Essere Psicologo significa : studio, laurea, esame di stato, partenza, via! No, non così semplice.

Essere psicologo è, prima di tutto, Responsabilità. Il nostro ruolo è di tutelare il benessere delle persone e, avendo a che fare con loro ogni giorno, è necessario muoversi sempre con estrema cautela, attenzione, rispetto. Per questo è nato il nostro Codice Deontologico. Ma, se la parola Codice, rimanda ad articoli, sanzioni e Tribunali, la verità è molto più complessa, molto più ricca di significati, persino bella. E’ un invito a riprendersi la nostra Responsabilità di Professionisti. Noi Psicologi, abbiamo a che fare con la Salute ed il Benessere delle persone. Non esiste materia più delicata che questa. Punto.

Proprio per questo motivo, è bene iniziare la propria vita professionale non completamente digiuni di Deontologia. Il Codice rappresenta la chiave di lettura della Professione di psicologo, offre spunti di riflessione su come è bene muoversi per lavorare con serietà, disegna il profilo competente dal punto di vista della preparazione ma anche rispettoso delle persone, capace di agire in maniera autonoma, attenta, senza fini illeciti, con un solo vero interesse, il benessere della Comunità allargata e della Categoria Professionale.

Quest’anno, ho avuto la fortuna, come Consigliere dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, di poter affrontare questi temi con gli studenti dell’Università di Torino, in un Laboratorio Didattico dedicato alla materia della Deontologia. Mi piace sperare di essere riuscita a raccontare il bello che si annida nei Capi del nostro Codice, dentro ogni singolo articolo.

Il Codice Deontologico, non  norma solo i comportamenti degli psicologi, sarebbe altresì riduttivo vederla in questo modo, ma permette, pur con i limiti di uno strumento perfettibile,  di creare una linea di condotta che tutela le persone e il professionista, la categoria e la comunità.

Per questo, sarebbe bene lo conoscessero non solo i colleghi psicologi ma anche le persone che dallo psicologo si recano per un aiuto, per un sostegno, per una terapia. Una popolazione consapevole che ci sono delle regole, nate per il suo benessere, è una popolazione che sa scegliere, che riesce a dividere chi la tutela da chi non lo fa, chi lavora secondo scienza e coscienza, da chi si dice professionista senza esserlo. Perchè la cornice normativa che definisce una professione ha il compito anche di sottolineare le differenze tra chi lavora responsabilmente e chi non lo fa.

Lo Psicologo Corretto www.marziacikadapsicologa.eu

I temi che il Codice affronta sono notevoli, ma riportano tutti ad un punto, sempre uguale: lo psicologo si occupa di migliorare, tutelare, ricostruire la possibilità di vivere serenamente delle persone e per farlo deve far attenzione. Questo significa rispettare la persona nella sua interezza, lavorare senza “spingere” o farsi spingere in nessuna direzione, salvaguardando autonomia e possibilità di scelta, rispettando il segreto professionale e, allo stesso tempo, facendo in modo che sia tutelata l’immagine dello psicologo nella società, operando nel migliore dei modi possibile,  dentro e fuori i nostri luoghi di lavoro.

Lo Psicologo è chiamato anche ad avere cura di creare una buona cultura psicologica, fare rete con i colleghi e allo stesso tempo, far attenzione a non cadere in facili trappole che rendano un nostro intervento poco consono al nostro ruolo sociale, quando non inutile o, peggio, dannoso. Parlo dell’attenzione da dare al modo in cui si entra in relazione con le persone che si incontrano (clienti/utenti), mantenendo sempre chiari i confini, senza abusare del potere che la nostra figura da una parte e il bisogno di aiuto dall’altra, ci offrono.

La Psicologia ha bisogno di psicologi deontologicamente corretti e entusiasticamente competenti. Un entusiasmo che sappia essere anche allegria al bisogno, curiosità, desiderio tutti elementi che fanno da contraltare ad un mestiere non sempre facile e spesso provante. La mia speranza è che gli psicologi possano sentire il peso leggero di questa responsabilità che non fa altro che riempire di altro significato il nostro lavoro.

Dott.ssaCikadaCodiceDeontologico

Se la mia esperienza in Università mi ha insegnato qualcosa, è che ci sono belle facce nel futuro della Psicologia, con domande ( anche se non sempre espresse), entusiasmo e voglia di far bene. Immaginare che un domani prossimo, possano entrare nel mondo del lavoro e fare il nostro mestiere armati della bellezza del loro entusiasmo come della conoscenza del nostro Codice Deontologico, è il mio augurio per gli studenti che ho avuto modo di conoscere! E se, anche solo un dubbio, un desiderio di approfondimento, una sola informazione in più avranno ottenuto dal mio impegno, il mio dovere potrò sentirlo compiuto.

Perchè il nostro lavoro si fa con le persone e queste non sono mai solo “cliente”, “paziente” o “utente”. Questa consapevolezza è la prima regola dello Psicologo e questo possiamo leggerlo in ogni singola riga del nostro Codice. Possiamo davvero pensare, semmai lo si abbia fatto, che il nostro Codice sia solo un insieme di articoli e sanzioni?