Oggi voglio raccontarvi una storia che che appartiene alla mia vita. Questo è un esempio anche se in piccolo di libertà, la libertà di pensare con un pensiero proprio che guarda al benessere dell’individuo e non al potere della casta che decide cosa devi fare. Questo Cambiamento dovremmo iniziare a metterlo in atto tutti i giorni cominciando a ribellarci a quanto in maniera diretta o indiretta ci viene imposto. Diventa ancora più importante in periodi elettorali di qualsiasi ordine e tipo. Vi racconto di mia madre: mia madre, cattolica fino al midollo, aveva sempre seguito quanto le veniva chiesto di fare in periodo elettorale, doveva votare la croce(DC) ed i personaggi consigliati, diversamente commetteva un peccato. Lei, pur di non peccare, oltretutto avrebbe poi dovuto confessare il peccato, era sempre stata ligia. Nel 1974, anno del referendum abrogativo sul divorzio, avvenne il fattaccio. Io, suo figlio,ero separato. Per la prima volta mia madre si oppose all’ autorità, dicendo chiaramente che non avrebbe fatto quanto le veniva richiesto e  per la prima volta mia madre peccò. Per la prima volta pensò non più nella logica di quanto le veniva ordinato o ben propinato, ma pensò nella logica di ciò che era utile, pensò per se e per il benessere della sua famiglia, votò no all’abrogazione della legge. Tutti noi, il popolo (quello che ha realmente il potere), oggi dovremmo iniziare questo Cambiamento, il nostro benessere deve emergere, non permettendo più ai vari  signorotti che continuano di spadroneggiare di tiranneggiarci a loro piacimento per i loro interessi, muovendoci come popolo conscio del suo potere di cambiare gli status quo.
Giuseppe Latte