Salve,

ieri sera a Firenze c’è stata una grande festa: “la festa dei pensionati Enpap”. Eravamo circa 2000, quest’idea è nata da uno stato di necessità, infatti unendoci e mettendo insieme le nostre pensioni potevamo avere finalmente una considerevole somma di euri da poter spendere, spendere per noi aveva essenzialmente il potere di poterci permettere di mangiare e bere, una volta tanto, come dio comanda. L’ingresso alla festa, con deposito della cifra della pensione tramite assegno, è stato un pochino laborioso. Erano stati organizzati 10 ingressi, tutti con connessione internet e tutti collegati con banche dati per il controllo degli assegni, questo stato di cose è stato necessario per la tutela di tutti quanti noi. E’ comunque andata meglio del previsto, solo 25 assegni senza copertura, abbiamo deciso comunque di accoglierli tra noi e farli partecipare a questa crapulata, dato che probabilmente da moltissimo tempo non mangiavano. Finalmente eravamo tutti a sedere, i camerieri hanno iniziato a servire cibo e bevande, il servizio è stato celere e ben organizzato, c’è da precisare che l’organizzazione si era accordata con vari centri di Firenze, ove vengono forniti pasti agli indigenti, grazie a questi accordi 500 persone erano venuti a servire dietro ricompensa di un lauto pasto ed un bere a volontà. Durante la cena ci sono state delle scene spassose, dovute a degli errori della cucina, infatti alcune pietanze erano al dente o non troppo cotte, e come per miracolo circa 800 dentiere sono cadute, immediatamente recuperate dai legittimi proprietari, questo ha suscitato ilarità tra i commensali ma anche rabbia per la nostra situazione economica, il pensiero è corso alle nostre misere pensioni che non ci permettono il lusso di poter andare in Croazia ove potremmo farci impiantare dei denti fissi, sotto certi aspetti il tutto può essere visto come un bene per noi, se avessimo ancora tutti i denti avremmo voglia di usarli e quindi mordere, mangiare, ma con i soldi che ci danno non sempre è possibile. Comunque tutto filava per il giusto verso, pappa buona, vino a volontà, questo vino che scendeva dal gargarozzo in abbondanza ci permetteva di ingoiare anche bocconi più duri. Alle 23,30 la cena era oramai finita, è nato un piccolo intrattenimento organizzato da alcune colleghe pensionate (modello teorico di riferimento bioenergetico) che hanno allietato la serata con danze e canti, il tutto è durato un’ora circa. All’1 del mattino, i camerieri dopo essersi saziati anche loro abbondantemente, hanno sgomberato i tavoli. Seppur leggermente brilli, per non dire ubriachi, abbiamo organizzato un’assemblea generale per parlare tutti insieme (sembrava la Gestalt agli esordi), infatti chi voleva prendere la parola andava sul palco e parlava delle sue paure, rabbie, delle possibilità percepite o reali per uscire da questa disastrosa situazione, dopo circa due ore di discussioni, mentre fiumi di spumante, lo champagne era oramai stato interdetto dopo le quantità enormi di bottiglie consumate, scorrevano, abbiamo deciso all’unisono di creare un’associazione di categoria, un sindacato, ora bisognava trovare una sigla rappresentativa. Come incipit abbiamo usato la parola sindacato, quindi la prima lettera è stata la S., ed ora? Già siamo psicoterapeuti e pensionati, quindi la P., siamo pensionati Enpap ed eccoci alla terza lettera E.. Cosa aggiungere? Come un boato emerso all’improvviso c’è stato un urlo che iniziava con ESSE, dato che non era stato comprensibile quanto urlato, non si capiva se avessero detto Sfigati o Sfavati,

una cosa era certa la quarta lettera era la S.. Ecco la sigla: SPES, Sindacato Pensionati Enpap Sfigati, o Sfavati? Oramai erano già le 4 del mattino, bisognava andare, abbiamo quindi deciso di procedere in questo modo: per il significato della S  e per iniziare a stilare delle proposte ci terremo in contatto tramite mail, dato che non tutti tra di noi hanno un pc presso la loro abitazione  o non sono molto pratici nell’utilizzo, chiederemo agli ordini se ci permettono di utilizzare le postazioni informatiche, già in essere per le votazioni Enpap, e tramite l’aiuto dagli addetti, noi diversamente abili, potremo comunicare ed iniziare un progetto comune.

Di questo vi terrò informate/i nei prossimi giorni.

Giuseppe Latte