poltrona mia,poltrona bella

poltrona mia,poltrona bella

sento la nostalgia del palazzo

dove la poltrona mia ho lasciato

mai ti potrò scordar potere mio

ora mi tocca inciuciare e per te lo farò

poltrona mia

poltrona rossa

tu sei la bella tu sei l’amore

quando ti penso vorrei tornare

da te mia bella a comandare

poltrona poltrona mia

senza di te non posso star

ci hanno provato in molti a impossessarsi

di te mia dolce a calda

poltroncina

ma io non voglio rinunciare a te

e per riaverti per me

vedrai che qualcosa

mi inventerò

poltrona mia

poltrona rossa

tu sei la bella tu sei l’amore

quando ti penso vorrei tornare

da te mia bella a comandare

Giuseppe Latte

p.s. liberamente tratta da romagna mia

 

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l’uccellino nella merda e la sua morale

l’uccellino nella merda e la sua morale

Un uccellino stava migrando a sud per l’inverno.

Faceva freddo, l’uccellino si sentì male, e cadde a terra in un campo.

Mentre giaceva a terra, una mucca si avvicinò e lo ricoprì di sterco.

L’uccellino, infreddolito, capì che lo sterco lo manteneva al caldo, e cominciò a sentirsi meglio!

Tutto ringalluzzito e contento, cominciò a cinguettare per la gioia.

Un gatto di passaggio udì il canto dell’uccellino, e andò a curiosare.

Il gatto trovò l’uccellino ricoperto di sterco e subito lo trasse fuori, lo ripulì, e se lo mangiò!

La storia ci da ben tre insegnamenti:

Primo: che non tutti quelli che ti coprono di merda sono tuoi nemici.

Secondo: che non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda sono tuoi amici.

Terzo: quando sei nella merda, stai zitto!

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io inciucio, tu inciuci, egli inciucia

io inciucio, tu inciuci, egli inciucia

io inciucio

tu inciuci

egli inciucia

noi inciuciamo

potrei continuà

con la declinazione

er risultato e sempre o stesso

casino

abbisognerebbe cancellà sta parola

perché continuanno a vive

ner pettegolezzo

semo arrivati

allo sfacelo de na terra

che era un gioiello

che poteva tener fede

a quanto è scritto

nella costituzione nostra

che dovemo fa

arribbelliamoci agli inciuci

tornano alla serietà

rimettemo in atto la solidarietà

che apparteneva ar popolo

ritornano alla comunità de gente

famo che sto paese

scisso da sempre

perché così fa comodo

alli signori de l’inciucio

provi realmente a diventà

unito

da esse finalmente un corpo

con gambe con li piedi

con un  tronco

colle braccia con le mani

cor collo e co la testa

avenno pure l’esperienza

lo sapemo

er corpo tutto assieme

se move agevolmente

in qualsiasi situazione

Giuseppe Latte

 

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er popolo deve arricordasse d’esse sovrano

er popolo deve arricordasse d’esse sovrano

 

ce son momenti in cui

abbisogna cambià quarcosa

ce pò sembrà faticoso

lassà la strada vecchia  per la nova

paura ce ne fa

ma si nun lo famo

restamo impantanati

nsomma er cambiamento è

fondamentale

ad oggi tutti quanni noi der popolo

ce semo arrabattati

per nun cambià

ce semo fatti annà bene

tutto ciò che nun annava

er motto era

se magna tutti quanni

a machina

er telefonino

le vacanze

e tutto er resto

cor debito ce l’avemo

ultimamente me pare che

un guizzo ce sia stato

abbiamo provato a cambià quarcosa

per la nostra inesperienza

nun l’avemo fatto ar mejo

abbiamo creato nantro mpantanamento

famoce forza

arriprovamo a cambià radicalmente

nun permettemo più che quattro gatti

continuino a fa

bello e cattivo tempo

arricordamo che la sovranità

appartiene a noi

essenno noi sovrani

potemo allicenzià

decide de mette gente nova

lassamo da parte li colori

cominciamo a pensà solo

ar bene der paese

che significherebbe er bene nostro

Giuseppe Latte

 

 

 

 

 

 

 

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la sfilata delli caporioni che vanno a firmà

la sfilata delli caporioni che vanno a firmà

è iniziata la sfilata

tutti li caporioni alla spicciolata

se vanno a registrà

se riprennono le poltrone

er potere loro armeno al momento

è assicurato

poi se vedrà

appena arrivano je danno

la costituzione

chissà perché

a che je serve

nun certo a rispettà

quello che c’è scritto

probabilmente je vien data

per poter studià e per trovà

er modo de raggirarla

Giuseppe Latte

 

 

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