Psicologia e Volontariato

Autore: Dott.ssa Sara De Felice

 

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L’immagine del volontario è quella di una persona positiva e sorridente che mette a disposizione delle persone bisognose, in modo del tutto gratuito, il suo tempo, le sue risorse e le sue capacità. È colui che aiuta indistintamente senza pretendere niente in cambio, che sorride ed accoglie i problemi delle persone fragili. Un cavaliere bianco, senza macchia in una società individualista e narcisista. Mentre tutto il mondo si affanna per ottenere il benessere individuale, per stare bene, per raggiungere la massima soddisfazione in tutti i campi della vita, il volontario no, è impegnato a far ottenere il benessere agli altri, realizzare i sogni e le aspettative di coloro che sono stati “più sfortunati”.

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Sopravvivere al Tumore

Autore: Dott.ssa Veronica Tancredi

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La patologia cancerosa, ancora oggi, viene valutata come la più drammatica e problematica delle malattie. A partire dal momento della comunicazione della diagnosi e durante tutto l’iter terapeutico, la persona affetta da tumore alterna momenti di disperazione a momenti di speranza. Ma anche quando ad un paziente viene comunicata la risoluzione della malattia, non si pensi che tutti i problemi possano improvvisamente scomparire insieme alla causa prima che li ha generati. Sempre più spesso, infatti, si sente parlare delle problematiche psicologiche dei long-survivors (lungo-sopravviventi). L’American Cancer Society chiama paziente sopravvivente “colui o colei che è vivo dopo cinque anni dalla diagnosi”, per gli epidemiologi la sopravvivenza corrisponde all’intervallo di tempo tra la diagnosi e la morte. W. Niederland nel 1968 cominciò a parlare della “Sindrome del Sopravvissuto”, in riferimento agli studi effettuati sui sopravvissuti all’Olocausto.

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Il Goal Setting un Percorso per Programmare Obiettivi di Successo

Autore: Dott.ssa Monica Monaco

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Una delle principali caratteristiche che distingue le persone che hanno frequentemente successo, che riescono nei loro intenti, che si sentono soddisfatte di se stesse, da coloro che non riescono, anche a dispetto della propria volontà e dell’impegno, a perseguire efficacemente le proprie scelte quotidiane, è la presenza di obiettivi ben scelti e idoneamente espressi. A partire dall’osservazione dell’importanza di sapersi porre adeguate mete, è stato formulato un programma ideale per la scelta degli obiettivi, che è possibile imparare ad applicare nel contesto di tutti i principali campi della propria vita disegnando percorsi, passo dopo passo, per inseguire piccoli e motivanti cambiamenti, raggiungendo gradualmente grandi risultati. Nasce così il Goal Setting o G.S., laProgrammazione degli Obiettivi, un percorso per pianificare e sviluppare degli obiettivi personalizzati, che consente di adattare anche programmi preesistenti alle proprie esigenze, ai propri ritmi ed ai propri impegni.

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Attualità: “Amaxofobia: la paura di guidare”

Autore: Dott.ssa Monica Monaco

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L’aumento del numero di persone che si muovono abitualmente in auto ha portato la guida tra le attività che tante persone svolgono quotidianamente. Conseguentemente guidare è diventato, al contempo, un’attività maggiormente impegnativa rispetto al passato dal momento che le strade sono diventate sempre più affollate. Spesso, stare al volante si è trasformato in un fattore di stress in grado di sostenere disturbi d’ansia diventando una situazione temuta che, per un crescente numero di persone, è in grado di generare una vera e propria fobia conosciuta come “amaxofobia”. Tale termine deriva dal termine greco antico “amaxos” che significa “carro” e designa il comportamento di rifiuto a condurre qualsiasi mezzo di trasporto.

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Professione Psicologo, dalla partita IVA all’inizio attività

Autore: Stefano Sirri

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Ci sono molte situazioni diverse: la zona geografica di appartenenza; il vivere e lavorare in grandi o piccoli centri; il livello di apertura verso lo Psicologo della cultura locale; l’aver realizzato, o meno, i primi passi; il livello di esperienza e formazione; ecc.

In una situazione cosi’ eterogenea, dobbiamo forzatamente restringere il campo.
L’articolo si sviluppa sulla situazione classica del neo-iscritto all’Ordine, che decide di aprire lo studio, e quindi dotarsi di partita IVA e commercialista.

Sul versante spese, si valuta una forbice di possibili variazioni (es. l’affitto dello studio puo’ cambiare anche in modo forte a dipendenza di molti fattori) poi, i conteggi finali vengono effettuati considerando la media matematica tra i livelli minimi e quelli massimi di spesa.

Nota: e’ possibile contenere le spese, anche di molto, rispetto ai valori indicati nel presente articolo (es. non utilizzare un commercialista; predisporre lo studio nella propria abitazione; stamparsi autonomamente il materiale pubblicitario; ecc.).

leggi intero articolo su HumanTrainer.com – La Psicologia per i Professionisti http://www.humantrainer.com/rubrica-psicologia/professione-psicologo/professione-psicologo-spese-studio.html

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4 cose che non devi aspettarti dal tuo Psicologo

Autore: Dott.ssa Sara De Maria

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Se stai per rivolgerti ad uno psicologo-psicoterapeuta con l’obiettivo di fare un percorso conoscitivo di te e di affrontare le difficoltà della tua vita, devi sapere fin da ora che nella relazione terapeutica alcune cose non sono previste.

1. Il tuo Psicologo non è lì per suggerirti cosa fare o cosa dire:
L’obiettivo finale del trattamento è quello di accompagnarti verso il superamento della difficoltà e allo stesso tempo verso l’autonomia.
Vale a dire che lavorando in quest’ottica il tuo Psicologo non cadrà nel fascino di darti suggerimenti su cosa dire, cosa fare e come comportarti. Neanche dietro esplicita richiesta.
La motivazione è molto semplice: il suo lavoro non è quello di indicare la via giusta ma quella di aiutarti a fare chiarezza e a valutare in modo autonomo la scelta migliore per te in questo momento.

Certo, potresti dire che hai chiesto aiuto proprio perchè non sai come comportarti e per non subire le conseguenze delle tue azioni in un momento come questo. Se il tuo Psicologo non ti suggerisce cosa fare potresti non vedere l’immediata funzione.

La realtà terapeutica invece è molto diversa; sicuramente ci sarà un’attenzione speciale per le urgenze e per trovare insieme una soluzione nell’immediato ma sarà compito del tuo terapeuta allargare la cornice rispetto al tuo problema e andare alla ricerca del processo che ti ha portato in quella situazione. Da lì potrete lavorare insieme.

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