L’IPOCONDRIA

Autore: Dott. Don Ezio Risatti

Vivere tutta la vita da ammalati per morire in buona salute. Questo potrebbe essere il motto di un buon ipocondriaco. Già nel 1673 Jean-Baptiste Poquelin (meglio conosciuto con lo pseudonimo di Molière) ha affrontato l’argomento ne “Il malato immaginario”, una farsa in cui il protagonista Argante vuole che la figlia sposi un medico per avere in casa chi lo cura tutte le volte che ne ha bisogno. Se ci avviciniamo ai nostri tempi troviamo Woody Allen come esempio ben riconosciuto di ipocondria; a parte le battute al riguardo che ha disseminato nei suoi film dopo la separazione da Mia Farrow, aveva dichiarato come tra loro non potesse durare, visto che lui si misurava la temperatura almeno sei volte al giorno, mentre lei aveva allevato 8 figli (quattro suoi e gli altri adottati all’epoca) senza possedere un termometro. Un approccio interessante lo si ottiene attraverso la Filosofia. Com’è che una malattia interessa in modo particolare la Filosofia? Perché l’ipocondriaco è realmente un malato per il semplice fatto che pensa realmente di essere malato. È il caso in cui la fantasia crea la realtà. La realtà esiste realmente solo perché è creduta esistente. La malattia esiste per il solo motivo che si crede che esista. Un argomento molto interessante, appunto, per un filosofo.

leggi intero articolo su http://www.benessere.com/psicologia/arg00/ipocondria.htm

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Libri: “Vivere Momento per Momento”

Libri: “Vivere Momento per Momento”

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di Johon Kabat-Zinn

Lo stress sembra ormai la nostra condizione abituale di vita: ci toglie le energie e compromette la salute, rendendoci più vulnerabili alle malattie, alla depressione e agli attacchi di panico. Ma combatterlo è possibile grazie alla meditazione terapeutica di cui parla questo libro. Le tecniche su cui si basa affondano le radici nella tradizione buddista, ma sono applicabili in qualsiasi contesto e orizzonte spirituale; insegnano a servirsi dei punti di forza che tutti noi possediamo per contrastare quei disturbi provocati o collegati allo stress. Il percorso della meditazione insegnato da Kabat-Zinn ci conduce a una profonda autoconsapevolezza che apre la mente a un modo nuovo e più sereno di pensare alla salute e alla malattia, al lavoro e alla vita di relazione. Inoltre la descrizione di numerosi casi, raccolti in dieci anni di lavoro come medico, illustrano concretamente le tecniche. Un’ottima guida per raggiungere un più alto livello di benessere e di salute.

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Costruisci la tua Strada per la Felicità e scopri quanto è Contagiosa

Costruisci la tua Strada per la Felicità e scopri quanto è Contagiosa

Autore: Dott.ssa Marzia Cikada

vedi Blog dell’Autore

Dottore che sintomi ha la felicità?

L. Cherubini

Dove sei? Fermati. Guardati intorno, pensa alla tua vita, ai tuoi affetti, al tuo lavoro, sei soddisfatto? Sei felice? Sì? Che bello! No? Accidenti! Si parla molto di felicità in questo periodo, specie in Piemonte, dove tra pochi giorni avremo il Festival della Felicità organizzato dall’Ordine degli Psicologi. Ma quanto ne sappiamo della Felicità? Quanta ne abbiamo vissuta? Sapremmo costruire la nostra? Perchè ci sono due cose da sapere sulla felicità. Due piccole cose ma importanti se ci avventuriamo alla ricerca di quello che ci rende felici.

Non esiste una Felicità uguale alle altre. Non abbiamo una sola felicità. Ognuno deve costruire la propria ricetta, senza badare a quali sono gli ingredienti che vanno per la maggiore. Per qualcuno è diventare leader di una grande azienda, per altri viaggiare per il mondo. Per qualcuno avere tanti figli a cui poter insegnare il mondo, per altri riuscire a godersi una onesta solitudine. Il passo complicato è capire cosa davvero si vuole. Se rincorriamo la solitudine per poi scoprire quanto avremmo desiderato una famiglia, ecco, questo potrebbe renderci non troppo felici!

Certo, ci sono dei suggerimenti che vanno bene per tutti. Per esempio, un corpo sano ospita con più felicità e star bene dentro, una buona pace interiore protegge anche la salute del nostro corpo. Ma dandogli una mano. L’attività fisica, il sentirsi attivi, ci fa stare bene. E’ un dato. Lo Sport, infatti, sembra ci avvicini alla felicità più di quanto pensiamo. Ne troviamo dati certi sull’ American Journal of Epidemiology, dove è stato dimostrato ( con uno studio lungo 15 anni che ha indagato le abitudini della popolazione per ben 8 anni) che l’attività fisica combatte l’atrofia cerebrale e di conseguenza modifica l’umore in meglio. Ma su come essere attivi, dobbiamo decidere noi.

La felicità è una scelta, non facile a volte. Per trovare la felicità, spesso bisogna disfarsi di qualcosa che non ci fa stare bene. Come certe relazioni che ci portano solo il loro malessere, chiedendoci di risolvere i loro problemi o anche solo per alleggerirsi, lasciandoci in custodia la loro “spazzatura emotiva”. Ebbene, impariamo anche a fare pulizia, le relazioni sono reciprocità, non siamo il cestino della carta sporca di nessuno. Se abbiamo di queste frequentazioni, impariamo a riconoscerle e allontaniamoci del giusto per non farci inglobare. Specie se poi sono le stesse persone che tagliano corto sul nostro star male.

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