Nov 10, 2017 | Riflessioni |
oggi voglio fa l’intrufolone
voglio fa li conti
cercando de capì
de quanto disporranno
le colleghe e li colleghi miei
quer lontano giorno
in cui dovrebbero
annà in pensione
sperando che realmente
guadagniate tanto
come acclamano li nostri caporioni
dato che siete tutte/i quante/i brave/i
inizierete a versà
cinquemila euri all’anno
alla nostra cassa
supponenno abbiate già trent’anni
verserete de certo
armeno ad oggi
per altri trentasette
lunghi anni
così facenno accantonerete
centottantacinquemila euri
senza stà a fà
la ricapitalizzazione
a braccio probabilmente
avrete accantonato un ducentomila
euri
che probabilmente avranno perso
sempre più er valore d’acquisto
avendo la certezza de la bravura
delli amministratori nostri
tra trentasette anni
il vostro capitale potrebbe fruttà
un tre per cento all’anno
avrete così
cinquecento euro al mese
per continuà a fà na vita dignitosa
se a voi sembra buona cosa
nun ho da aggiunge altro
ma se ve pare che
se debba far quarcosa
incominciamo da oggi
cercanno de cambià
lo stato delle cose
Giuseppe Latte
presidente S.P.E.S.
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Nov 9, 2017 | Riflessioni |
er popolo affamato
da sempre è stato tenuto a bada
con le pagnotte che ogni tanto
li capi per far vedè com’eran
boni
donavano a tutti li poveracci
ad oggi nun me pare sia cambiato
molto
il popolo vien tenuto a bada
con la promessa di una pagnotta
ma la gente de oggi dovrebbe esse
cambiata
dato che siamo in grado de fà
roba inimmaginabile
che prevede un’intelligenza sopraffina
popolo te chiedo
se grazie alle tue abilità
sei arrivato a tanto
perché nun inizi a renderti conto
che li campi de frumento
li coltivi tu
la farina che se ricava
la macini tu
tu impasti le pagnotte
che poi inforni
sei tu che sforni
se te rendessi conto per na volta
de tutto questo
la smetteresti d’accontentarte
solo allora potresti cambià
er sistema ben organizzato
dalli caporioni
che t’affamano
Giuseppe Latte
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Nov 8, 2017 | Riflessioni |
Gentilissime/i colleghe/i,
scusandoci per la prolungata assenza di notizie da parte nostra, dovuta alla mole di impegni che gli addetti alla politica sono tenuti a sopportare aggiungendo a questo che noi popolo di professionisti, anche se pensionati, dobbiamo continuare a lavorare se vogliamo, come suol dirsi, campare. Siamo a scrivervi per richiedervi un parere riguardo alcune proposte che vorremmo sottoporre all’ente, chiediamo cortesemente una partecipazione massiccia, per massiccia intendiamo da parte di tutte/i le/i colleghe/i attualmente non pensionate/i, questo darebbe un maggior peso a quanto noi andremo a proporre al nostro ente di previdenza.
1) Abolizione del limite di età pensionabile (praticamente non essere mai pensionate/i) per noi professioniste/i della salute, noi continueremo a lavorare fino al giorno prima della nostra dipartita, qualora, per motivi di salute, fossimo impossibilitati a svolgere la nostra professione, l’ente si dovrà occupare (sostenerne i costi) dell’accompagnamento ad una veloce e dolce morte.
2) Riguardo la gestione e l’utilizzo della mole di miliardi gestita dal nostro ente, chiediamo che, tolto l’accantonamento per le spese attinenti alle nostre future dipartite, il patrimonio debba essere utilizzato per mantenere al meglio la casta dei nostri amministratori e dei collegi d’indirizzo, (i collegi d’indirizzo riteniamo debbano essere più consistenti e rappresentativi ed il numero dovrebbe essere elevato ad almeno 8.500, suddivisi tra Nord-Centro-Sud ed Isole, questo permetterebbe che la maggioranza di parenti ed amici più amici degli amici possano farne parte, garantendo loro un reddito certo, non da fame, per vivere agiatamente).
3) Detratte anche queste importanti cifre che serviranno al mantenimento degli organi di gestione, una fetta sostanziosa data dalla gestione del patrimonio, se non bastasse,si potrà attingere tranquillamente al capitale, dovrà essere devoluto ad altro ente pensionistico per permettere a questi di evolvere agevolmente vitalizi e pensioni faraoniche agli accoliti (che sono numerosi), gli usufruitori, grazie a questo giro di miliardi, non vivranno più nell’ansia di ristrettezze economiche. Questa operazione, per noi professionisti della salute, avrebbe un impatto mediatico importante:” la popolazione comprenderebbe come noi realmente ci occupiamo e preoccupiamo del benessere delle persone agiate (sono loro infatti che possono permettersi di venire da noi)”, il ritorno per noi sarebbe significativo.
4) Abolizione delle elezioni, anche fatte in via telematica, rappresentano solo un costo, l’ente sarà retto dall’attuale dirigenza ed i loro titoli diverranno dinastici,qualora non avessero eredi diretti la trasmissione può avvenire fino al terzo grado di parentela, queste cifre risparmiate saranno devolute per il mantenimento delle case di rappresentanza degli amministratori dell’ente, mediaticamente anche questa manovra è utile all’immagine della nostra professione: “i professionisti della salute, fautori e portatori del benessere, vivono nel benessere”.
Certi di un’adesione al voto telematico di queste proposte da parte delle/dei colleghe/i, ci rendiamo comunque disponibili a degli aggiustamenti, sempre nell’ottica del benessere dei nostri amati amministratori, della casta che si andrà a creare e degli usuifruitori di vitalizi.
Un cordiale saluto
Il Presidente S.P.E.S.
Giuseppe Latte
P.s. per chi avesse dimenticato il significato della sigla siamo a rammentarglielo: Sindacato Pensionati Enpap Sfavati
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Nov 7, 2017 | Riflessioni |
il solo pensà d’esse un numero
me fà venì er mal de capo
me ce devo abituà
noi popolo semo solo numeri
talvolta utili
talvolta inutili
talvolta rompiballe
ma gestibili
intelligenze artificiali sanno
come ammansirce
come farce sognà
come iniettarci dosi de paura
talmente potenti da renderci
quasi inermi
così stà giranno er monno
così semo considerati
oltre ar mal de testa
questo me rende triste
me chiedo cosa posso fà
me sento in un ginepraio
dar quale sembra
impossibile d’uscì
eppure ce deve essere lo spiraglio
ove inizià a taglià li rami
per farsi strada
venirne fuori
ce vuole tanta volontà
tanta forza
da solo nun ce lo posso fà
abbisogna che er popolo
se svegli
se unisca
decidenno de cambià
questa realtà
solo così potremo ritornà
a respirà
riprennendoci la dignità
di esseri umani
capaci di amare
capaci di socializzare
capaci de piangere
de ridere
de giocà
de pensà con la capoccia nostra
riappropriandoci della nostra
sacrosanta libertà
Giuseppe Latte
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Nov 6, 2017 | Riflessioni |
il rustico vien dalla campagna
in sul calare della falce e del martello
porta un fascio che potrebbe esser
littorio
recando in mano il cellulare
con le foto
delle amiche degli amici
onde siccome suole
ornare egli si appresta
dimani al dì di festa la villa ove
dimora
siede con i vicini sulle scale
a tramar l’emiliano antico
che novellando vien del suo bel tempo
quando al dì di festa vendea giornali
i fanciulli intanto gridano
nelle varie piazze inneggiando
al ritorno di baffone
ritorna a casa l’operaio stanco
che pensa oramai al riposo suo
ed alli debiti che l’assillano così tanto
non sapendo neanche quando andrà
in pensione e se ci andrà
diman giorno di festa
dovrebbe essere
il più gradito giorno
pieno di speranza e di gioie
tristezza e noia però recheran le ore
grazie alla tivù
ed al travaglio usato
ciascuno in pensiero suo farà ritorno
rustico scherzoso
codesta età fiorita
goditela
smetti di pensà d’esser un dio
resta nel tuo ridente paesello
era il pensiero che
infonno avevi espresso
evitando così d’arrecar danno
continuanno a creder d’esse
granne
Giuseppe Latte
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