La Nostra Memoria: Quando Fidarsi è Bene e Non Fidarsi è Meglio!

Autore: Francesca Vinciullo

in State of Mind – Il Giornale delle Scienze Psicologiche

 

Quando pensiamo a noi stessi, inevitabilmente pensiamo a quali persone siamo e al bagaglio delle nostre esperienze lungo l’arco di vita: questa è la nostra memoria. Essa racchiude la totalità delle conoscenze che definiscono l’idea di noi stessi e delle nostre relazioni.

Le ricerche sviluppatesi in questo ambito hanno messo in discussione l’affidabilità della nostra memoria, evidenziando che a volte, ad esempio, un episodio che consideriamo realmente accaduto nella nostra vita, in realtà non è mai avvenuto.

 

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Leadership negli Sport di Squadra – Introduzione

Autore: Gabriele caselli

in State of Mind – Il Giornale delle Scienze Psicologiche

 

All’interno di un gruppo esiste un ruolo che si innalza gerarchicamente al di sopra degli altri perché dotato della capacità di influenzare gli atteggiamenti e i comportamenti delle persone più di quanto non sia esso stesso influenzato. Costui è il leader.

 

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I Disturbi del Sonno e le Relazioni con la Depressione

Autore: Francesca Fregno

in State of Mind – Il Giornale delle Scienze Psicologiche

 

Sonno e Depressione – Studi elettroncefalografici ed epidemiologi hanno fornito un forte supporto sul fatto che i disturbi del sonno rappresentano un importante fattore eziologico della depressione. Il sonno è una funzione biologica elementare ed un terzo della nostra vita viene speso in sonno.

 

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L’Accumulo è Ora Ufficialmente Una Malattia

Autore: Dott.ssa Margherita Barbarito

 

L’accumulo compulsivo detto anche disposofobia[1] consiste in un bisogno ossessivo di acquisire (senza utilizzare né buttare via) una notevole quantità di beni, anche se gli elementi sono inutili, pericolosi, o insalubri. Si tratta della compulsione ad accumulare eccessivamente oggetti (hoarding) che la maggior parte delle persone butta o regala, come vestiti mai indossati, vecchi giornali e giocattoli rotti. Alcuni degli accumulatori raccolgono ossessivamente animali oppure categorie particolari di oggetti, per esempio tessuti. Molti li conservano in casa, altri in auto o in ufficio. Anche se le cose si accatastano una sull’altra, divorando lo spazio e lasciando solo stretti passaggi, gli accaparratori rifiutano di sbarazzarsi di alcunché. In alcuni casi,  non pensano che disordine e caos siano un problema.

L’accaparramento compulsivo dunque provoca impedimenti e danni significativi ad attività essenziali quali muoversi, cucinare, fare le pulizie, lavarsi e dormire.  Frost e Hartl (1996) hanno individuato alcune caratteristiche distintive dell’accumulo compulsivo:

  • acquisire, senza poi disfarsene, un gran numero di beni che appaiono inutili o di scarso valore
  • spazi vitali ingombrati in modo tale da impedire le attività per le quali tali spazi sono stati progettati
  • disagio significativo o menomazione nel funzionamento causati dall’accaparramento
  • ritrosia o incapacità a restituire oggetti presi in prestito; essendo i contorni non ben definiti, l’accaparramento impulsivo potrebbe a volte portare a cleptomania o furto.

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