Libri: UN EPOS AL FEMMINILE – “I figli di Lilith” di Isolde Kurz
Autore: Sara Bini
vedi Blog dell’Autore
Autore: Sara Bini
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La perdita degli interessi per la musica, la pittura, la poesia costituiscono una perdita di felicità e non è escluso che possa risultare lesiva per l’intelletto e, più probabilmente ancora, per il carattere morale, perché indebolisce il risvolto emozionale della nostra natura.
(CHARLES DARWIN)
Alberto Cei mette a disposizione di atleti e sportivi tutta la sua esperienza per lo sviluppo di una mentalità vincente, per poter affrontare con determinazione qualsiasi situazione agonistica. Il libro è dedicato agli “sgobboni” e non ai bravi per un giorno. È per chi vuole correre il rischio di diventarlo e non si accontenta dei successi facili. È per chi ritiene che le imprese eccezionali siano il frutto dell’impegno quotidiano, è per chi fa, anche quando piove e il traguardo è ancora lontano. È dedicato anche a chi, pur non avendo più il tempo o l’età per diventare un atleta di alto livello, vuole comunque coltivare la sua passione sportiva e allenarsi per migliorare quelle abilità psicologiche che gli permetteranno di conoscersi meglio e di sviluppare le competenze mentali necessarie a vivere questo impegno in maniera gratificante e positiva.
La via del Buddha, un sentiero che porta a una pace interiore tangibile, proposta in un linguaggio moderno, accessibile alla mente e allo stile di vita dell’uomo occidentale.
Il Dhammapada, o “Sentiero della Legge”, è uno dei testi più conosciuti di tutta la letteratura buddhista e uno dei più antichi del Canone pali: un’antologia di oltre quattrocento detti di Gautama il Buddha che è diventato testo di riferimento e oggetto di studio e interpretazioni.
Buddha non predicò una religione, né insegnò una filosofia come sistema di pensiero, offrì invece una spiegazione dell’infelicità umana e mostrò una pratica per liberarsene: “la Via del Buddha”. La liberazione, che è essenzialmente libertà da se stessi, si realizza attraverso la meditazione e il risveglio dal sonno della coscienza.
Le parole del Maestro del VI sec. a.C. sono qui commentate dal Maestro moderno Osho*.
*Osho (1931-1990) è un mistico contemporaneo che ha dedicato la vita al risveglio della consapevolezza. Sempre di più i suoi insegnamenti si rivelano un vero e proprio trampolino di lancio verso un equilibrio esistenziale che dona alla vita integrità e pienezza. Ha ricevuto l’illuminazione nel 1953, periodo in cui si stava laureando in Psicologia. Quel momento segnò la fine della sua vita precedente. Egli ha sempre professato il ritorno dell’uomo alla pratica della meditazione, dell’umorismo, dell’amore e della celebrazione della vita.
Manuale del guerriero della luce è un libro di Paulo Coelho del 1997. Il volume, ad eccezione del prologo e dell’epilogo, è una raccolta di testi pubblicati nella rubrica Maktub del quotidiano A Folha de Sao Paulo e su vari giornali brasiliani e stranieri, dal 1993 al 1996. Il libro include proverbi, estratti dal Tao Te Ching di Laozi e da Chuang Tzu, dalla Bibbia, dalTalmud e altre varie fonti ed è scritto sotto forma di brevi enunciati filosofici.
Il libro si apre con un prologo, dove una misteriosa donna invita un bambino a scoprire un antico tempio che sorge su di un’isola. Una leggenda dice che le campane del tempio, ormai sprofondato negli abissi del mare, continuino a suonare. Il suono si manifesta dopo che il bambino si abitua ai vari suoni dell’ambiente circostante e quando egli, diventato adulto, torna sulla spiaggia della sua infanzia, incontra nuovamente la donna che gli consegna un quaderno azzurro e lo invita a prendere nota. Il libro procede come un manuale guida per il “guerriero della luce”, ovvero un’entità latente presente in tutti gli uomini, che si risveglia in noi quando vogliamo perseguire un sogno e comprendere il miracolo della vita. Il manuale descrive le varie sfide a cui i guerrieri sono sottoposti e le soluzioni ai problemi utilizzando numerosi paradossi (“Un guerriero della luce pensa contemporaneamente alla guerra e alla pace”).
Osho Rajneesh (Kuchwada, 11 dicembre 1931 – Pune, 19 gennaio 1990) è stato un mistico e maestro spirituale indiano, che acquisì seguito internazionale. Alla nascita chiamato Chandra Mohan Jain (hindi devanagari: चन्द्र मोहन जैन) – noto anche come Acharya Rajneesh dagli anni Sessanta in poi, e come Bhagwan Shree Rajneesh– negli anni Ottanta adottò il nome di Osho, che deriva dal termine “oceanico” (pronunciato osheanic in inglese). Osho era un professore di filosofia che abbandonò la carriera accademica per girare il mondo propugnando una nuova idea di religiosità. Le sue posizioni anticonformiste suscitarono scalpore e reazioni controverse. Nel 1953, a ventun anni, visse l’esperienza mistica dell’Illuminazione. Iniziò a viaggiare per l’India, a tenere discorsi e a condurre campi di meditazione. Nel 1974 fondò un ashram a Pune che arrivò a ricevere trentamila visitatori l’anno.
Nel 1981 si trasferì in Oregon dove fondò una Comune che finì per collassare, anche a causa di attività illegali commesse, all’insaputa di Osho, dai suoi esponenti di spicco. Nel 1986, duramente osteggiato dal governo statunitense, tornò in India dove le sue condizioni di salute subirono un drastico peggioramento, da lui attribuito, sulla base di apposite analisi mediche, a un avvelenamento subito nelle carceri americane. Morì a Pune a cinquantotto anni. I suoi insegnamenti sincretici enfatizzano l’importanza della meditazione, della consapevolezza, dell’amore, della creatività, dell’umorismo e di una gioiosa celebrazione dell’esistenza, valori che egli riteneva soppressi dai sistemi di credenze imposti dalla società, dalle fedi religiose e dalle ideologie. Osho invitò l’uomo a vivere in armonia e in totale pienezza tutte le dimensioni della vita, sia quelle interiori che quelle esteriori, poiché ogni cosa è sacra e ricolma del divino.
Fautore di una ribellione fondata sul senso critico e sul rifiuto di assumere qualsiasi norma di vita o valore sociale solo perché comunemente accettati, fu un forte oppositore delle religioni organizzate e di ogni tipo di potere. Considerava tutte le tradizioni religiose come superstizioni che reprimono l’uomo e ne ostacolano il cammino che conduce alla verità.[6] Le sue idee ebbero un notevole impatto sul pensiero New Age occidentale (da cui tuttavia egli prese le distanze)[7][8] e sulla controculturaereditata dagli anni sessanta. La sua popolarità ha continuato ad aumentare dopo la sua morte.
leggi intera biografia http://it.wikipedia.org/wiki/Osho_Rajneesh
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