La notizia del quorum non raggiunto

La notizia del quorum non raggiunto

La bugia continua imperterrita ad andare avanti.

Si contuinua a giocare sulla buona fede dei colleghi, non troppo propensi a seguire il mondo della politica dell’ordine. Vengono date notizie senza senso, ossia la notizia è vera: “il quorum non raggiunto il 13 dicembre”, era scontato, non era previsto che i colleghi andassero a votare, “non era il giorno utile per votare”. I giorni in cui si voterà realmente per le elezioni del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, sono il 19/20/21 dicembre 2013 dalle 9,00 alle 21,00. Per chi è a conoscenza di procedure di assemblee anche condominiali o di consigli di amministrazione sa che ci sono sempre due convocazioni di cui una è un pro forma e può essere indetta anche nello stesso giorno. La prima convocazione nella norma, se fatta nello stesso giorno, è indetta ad un’ora impossibile in cui nessuno potrà esserci. La seconda convocazione è quella vera. Questo permette agli amministratori di avere anche con pochi numeri la validità dell’assemblea. Infatti se il giorno 13 dicembre 2013 ( venerdì, giorno in cui la maggior parte dei colleghi lavora, ecco l’orario impossibile) dalle ore 10,00 alle ore 18,00 avessero votato 1866 iscritti all’Ordine ( cosa umanamente impossibile dato che lo stesso seggio non avrebbe potuto sostenere l’arrivo di questi 1866 colleghi votanti in 8 ore), ossia un terzo degli iscritti, le votazioni sarebbero state valide. Questo nella norma non è voluto dagli amministratori, troppi elettori possono essere un pericolo. Infatti, nel nostro caso in seconda convocazione bastano per rendere valide le elezioni 933 colleghi votanti ( numero più controllabile, gestibile ed affezionato). Quindi parlare di quorum non raggiunto è formalmente vero, ma voluto, nel suo allarmismo e una bugia. Ecco perché io continuo a insistere nell’andare tutti a votare, perché l’Ordine siamo noi e non un ristretto numero di affezionati. Questo sarebbe un grande cambiamento da parte nostra, perché equivarrebbe a far comprendere alle dinastie che è ora di CAMBIARE.
Giuseppe Latte

FrecciaCambiare

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La Disfida, la piana di Novoli pronta ad accogliere circa 6000 persone

Nella piana di Novoli i preparativi sono  agli sgoccioli, quasi tutto pronto per la disfida e per l’accoglienza della gente. Le tende della confraternita della Misericordia sono state montate. I venditori hanno già organizzato i loro banchi, sono giunti anche i giocolieri ed i mangiatori di fuoco che intratterranno la gente nei momenti di pausa. Anche le  tende dei duellanti sono state montate,  il palco d’onore è stato ultimato. Il terriccio è stato ben compresso. Già in molti si muovono dai contadi o da altre città lontane.  I mercenari indipendenti, nell’ala loro designata sono a giostrare con le loro Katane, sono ad allenarsi per prendere confidenza con gli scudi, oggetto nuovo per loro, dato che non ne facevano uso. Gli scudi sono stati donati ai mercenari indipendenti dalla confraternita dei legulei. La Motte non scenderà in campo personalmente per raggiunti limiti di cavalierato, nel frattempo ha consacrato IX cavalieri che sventolando i suoi vessilli scenderanno in campo nelle loro corazze luccicanti. Corazze forgiate da abili mastri ferrai. I banditori girano di contrada in contrada per invitare la gente alla disfida.

Domani, giorno XIX del mese di dicembre nell’anno del signore MMXIII, al nono tocco di campana sarà dato avvio alla disfida.

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Basta con le pubblicazioni di tecniche prettamente psicologiche

Realmente stanco di vedere in bella mostra negli scaffali delle librerie libri che parlano di psicologia e di tecniche prettamente psicologiche, stamane dovrò intraprendere questa crociata, ne va della professione, in primis telefonerò a tutte le case editrici italiane dalle grandi alle piccole, in pratica a quelle che stampano questi libri e successivamente attraverso i loro canali di distribuzione mettono in vendita sul mercato italiano, dopo la telefonata, e qualora non dovessero prendere provvedimenti in merito velocemente, partiranno le raccomandate in cui chiaramente queste case editrici saranno diffidate con tutte le conseguenze del caso. Inoltre ho già attivato decine di collaboratrici per telefonare a tutti gli psicologi e psicoterapeuti che si dilettano a scrivere libri attinenti le materie psicologiche, in quanto non in regola con l’articolo 21 del nostro codice deontologico, dato che la gente attraverso questi libri apprende tecniche prettamente psicologiche, che devono conoscere solo gli psicologi, che non devono essere divulgate, diversamente corriamo il rischio di vedere la casalinga, l’operaio, l’insegnante, la colf, l’estetista, il massaggiatore e potrei elencare tutte le professioni, appropriarsi della nostra professionalità. Questo naturalmente porterebbe una crisi sul mercato della nostra professione perché attraverso le nostre scritture( ossia di quelle/i che scrivono) viene data la possibilità a chiunque di esercitare la professione.

Userò questa procedura che ritengo giusta anche se non in linea con l’articolo 27 della legge 56/89 che recita tutt’altro, ma lo faccio per il bene di queste/i professioniste/i, non vuole essere una minaccia,  ma un atto naturale, sperando che possano ravvedersi evitando così i provvedimenti disciplinari.

Giuseppe Latte

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Riflessioni sulla Teoria del Campo (I Parte)

Autore: Malcom Partlett

The British Gestalt Journal, 1991, 1, 68-91 – Traduzione di Desantila Tusha

 

Commenti

Il presente lavoro è una versione modificata della conferenza plenaria proposta alla 4° Conferenza Britannica della Gestalt a Nottingham nel luglio del 1990. Adesso introdurrò le linee basi della storia della riflessione del campo e suggerisco che questa sarà una linea di istruzione della teoria e della pratica della Gestalt.

I 5 principi  base da analizzare della teoria di campo.

Sostenendo i modelli del sapere e dell’intesa che vengono incluse nella teoria del campo che caratterizzano la parte delle nuove teorie emergenti includendo aree nuove di indagine della medicina olistica ed ecologica. Nella seconda parte della conferenza tramite la teoria della Gestalt, applicherò il pensiero della teoria del campo per discutere sulla relazione del Sé e la reciproca relazione tra due o più individui. Mi concentrerò su alcuni nuovi modi di pensare tramite il campo di psicoterapia, il terapeuta e il paziente e alla fine discuterò l’importanza della presenza.

Introduzione

L’organizzatore del congresso, Ken Evans, ha invitato me, per parlare riguardo alla teoria del campo è sono onorato di aver avuto questa opportunità nel revisionare quest’area. Come Gary Yontef ha detto la teoria del campo “è la parte meno discussa nella terapia della Gestalt e ignorarlo porta ad una seria distorsione delle basi concettuali della teoria stessa (Yontef, 1981). E io sono d’accordo con lui. Le mie intenzioni di oggi sono:

• In primo luogo, per tracciare, come mi pare di capire che siano, i principi della teoria del campo dal punto di vista di un terapeuta della Gestalt.

• In secondo luogo, vorrei suggerire che il concetto della teoria del campo può essere alleato a tutto il movimento del pensiero che si svolge oggi, come si evince, ad esempio, dall’ecologia, dalla medicina olistica, e da molti altri approcci alternativi, che hanno reagito contro le assunzioni predominanti della scienza convenzionale.

• Terzo, elaborerò come si applica il concetto della teoria del campo ad una unità semplice sociale, il sistema di due persone, e in particolare la relazione tra terapeuta e il paziente.

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La Disfida della Piana di Novoli- Ultime nuove

Nella Piana di Novoli fervono i preparativi per la disfida, nel frattempo i cavalieri dell’ordine della santa pagnotta continuano ad imperversare, oramai usciti dal loro castello, tra la gente minacciando a tutto spiano, facendosi forti dei loro usberghi. Non credo di aver mai assistito a tanto livore, cos’è che fa tremare i cavalieri? E’ una domanda che mi pongo da tempo, loro son forti, belli e splendenti nelle loro armature, novelli arcangeli gabrielli, nel loro muoversi irradiano li campi di luce e di calore che se fosse giugno lo grano indorerebbe, allora cosa temono, forse questi marrani indipendenti armati di katane, non posso crederci, ben altro credo debba esserci, mi sovvien il Lorenzo con le sue parole: quant’è bella la poltrona che ci sfugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia del doman non c’è certezza. Sarà questo? Sempre nel dubbio io resto, ma in questo momento non mi resta che chinar la fronte allo sovrano dei cavalieri, nella piana di Novoli comunque tra due giorni si vedrà.

Firmato

Lo Paladino

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